Presentato
ieri il programma / Il ruolo di Israele
AL
VIA LA FIERA DELLE POLEMICHE
MASSIMO
NOVELLI
TORINO
La
Repubblica 2008/04/25
Chi
ha preparato il programma dei dibattiti e dei convegni che
scandiranno la presenza di Israele, come ospite d onore, alla Fiera
internazionale del libro di Torino, in calendario dall'8 al 12 maggio
e che verrà inaugurata dal presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano? Elazar Cohen, numero due dell' ambasciata in Italia dello
Stato ebraico, intervenendo ieri alla presentazione della
manifestazione, è stato categorico: “Non abbiamo avuto
alcuna parte nella elaborazione delle iniziative del nostro stand. E’
stato Angelo Pezzana (noto libraio torinese, uno dei fondatori della
Fiera e dell'associazione Italia-Israele, ndr) a occuparsene. Ha
avuto libertà completa, senza richieste di alcun genere o
veti. E’ un programma che riflette la realtà israeliana».
Le
affermazioni del diplomatico, cui si aggiungono quelle analoghe di
Rolando Picchioni, presidente della Fondazione per il libro, la
musica e la cultura, sono una smentita a quanti, finora, hanno
sostenuto che la presenza di Israele al Salone sia stata strettamente
coordinata e gestita dalle autorità di TelAviv, per
festeggiare la creazione, l'8 maggio di sessant'anni fa, dello Stato.
Non per questo, tuttavia, mettono fine alle polemiche e
all'annunciata campagna di boicottaggio. L'associazione Forum
Palestina, che critica Fausto Bertinotti per la sua presenza in
fiera, ha già dato notizia che durante la kermesse del
Lingotto avrà luogo una manifestazione nazionale contro
Israele nelle strade della città (sabato l0), oltre ad altri
momenti di mobilitazione filopalestinese. E’ prevista anche una
visita del teologo islamico Tariq Ramadan, che però, nei
giorni scorsi, ha fatto sapere che non metterà piede alla
Fiera del libro.
Picchioni
e il direttore Emesto Ferrero, come si suole dire, incrociano le dita
e si augurano che la manifestazione, all'insegna del filo conduttore
“Ci salverà la bellezza”, possa consumarsi senza problemi
di ordine pubblico. E, per stemperare un po' le preoccupazioni,
Ferrero ironizza: “Le polemiche nei nostri confronti, frutto
peraltro di disinformazione, ci hanno giovato: prima nessuno ci
filava, adesso ci conoscono tutti, da Al Jazeera al New
York Times”.
La
Librolandia vera e propria, tensioni a parte, si presenta nel suo
ventunesimo capitolo con qualche contributo finanziario in meno, 75
editori in più (sono circa 1400) e una pantagruelica
elencazione di grandi numeri: 18.480 relatori, 800 tra convegni e
dibattiti, 24 sale per gli incontri. Si comincia la sera del 7
maggio, con una festa inaugurale alla Reggia di Venaria Reale, nel
corso della quale Aharon Appelfeld, decano degli scrittori
israeliani, leggerà una prolusione. Si prosegue con Dario Fo e
Abraham B. Yehoshua, Meir Shalev e Clive Clusser, Gare Vidal, Elik
Shafalt (la scrittrice turca minacciata per avere scritto del
genocidio armeno), Boris Pahor, Joe Lansdale, Javier Marfas, Aarto
Paasilinna, Raffaele La Capria, Edoardo Sanguineti, Eugenio Scalfari
(che presenterà il suo nuovo libro), Remo Bodei, Luciano
Canfora, Danilo Mainardi e tantissimi altri.
Non
mancano romanzieri, poeti, intellettuali, del mondo arabo e islamico,
ospiti degli Spazi di Lingua madre. Dialogheranno con i loro colleghi
ebrei ed israeliani? E’uno degli interrogativi che potranno avere
una risposta soltanto al Lingotto.
Si
registra anche, forse per via del clima politico nel nostro Paese, un
forte ritorno all'impegno civile. I temi della Costituzione, del
lavoro, dei diritti, della mafia, del terrorismo, della corruzione,
dominano in numerosi convegni, molto più che negli anni
passati. Tra i momenti dedicati alle questioni politiche, civili e
sociali, ce n' è uno ancora drammaticamente presente nella
memoria dei torinesi e degli italiani: la morte degli operai della
Thyssen Krupp. Paola Cortellesi e Claudio Gioè leggeranno il
reportage sulla tragedia scritto da Ezio Mauro, direttore de la
Repubblica.
Per
saperne di più vengono suggeriti:
www.edgarmorin.org
www.fieralibro.it
www.jewishgen.org/Forgotten/Camps/Camps
(però non
raggiungibile, nota di at)
GLI
SCRITTORI DI ISRAELE ALLA FIERA 2008
La
letteratura israeliana si è conquistata uno spazio sempre più
vasto nel favore dei lettori europei, e in particolare italiani, per
la sua capacità di coniugare il senso delle radici con una
speciale attenzione per «l’altro», affrontando con
coraggio i conflitti e le contraddizioni che lacerano le società
contemporanee e che si riflettono esasperate nel microcosmo
medio-orientale.
Verranno
a Torino scrittori che appartengono a generazioni diverse: dal
«decano» Aharon Appelfeld (di cui Guanda sta pubblicando
l’opera omnia) e che terrà la prolusione inaugurale la sera
di mercoledì 7 maggio, a un altro grande personaggio che
incarna le ragioni del confronto multiculturale quale l’irakeno
Sami Michael, rifugiato in Israele nel 1949, che ha imparato
l’ebraico come una lingua straniera e ha pubblicato nel 1974 il suo
primo romanzo, dal titolo significativo: Gli uomini sono uguali, ma
alcuni lo sono di più. Con loro Zvi Yanai, la cui parabola
esistenziale è molto simile a quella di Appelfeld (l’ebraismo
come lenta conquista che sostituisce l’identità europea
d’origine). Molto attesa giovedì 8 la partecipazione di
Abraham B. Yehoshua con il suo nuovo romanzo Fuoco amico.
Accanto
a loro, scrittori dell’età di mezzo, come Meir Shalev,
particolarmente caro a Erri De Luca, che consiglia con calore il suo
nuovo romanzo, Il ragazzo e la colomba, Frassinelli, a «chi
vuole gustare una storia con l’intelligenza del cuore»; Alon
Altaras (che insegna in Italia e si è rivelato un efficace
pontiere tra le due culture), Etgar Keret (è anche uomo di
cinema, e racconta con humour i paradossi della vita quotidiana), Ron
Leshem (il suo Tredici soldati, che è diventato anche un film,
è ambientato durante guerra del Libano).
Particolarmente
significativa la partecipazione delle scrittrici (molte delle quali
scrivono anche per i bambini): Savyon Liebrecht, Zeruya Shalev,
Avirama Golan, Shifra Horn, Sara Shilo, Orly Castel-Bloom, Lizzie
Doron. Sabato sera un reading di poesia con Shimon Adaf, Maya
Bejerano, Ori Bernstein, Tali Latowicki, Ronny Someck, presentati da
Sara Ferrari.
La
presenza degli autori israeliani alla Fiera consentirà a un
autorevole gruppo di storici e di studiosi di ripercorrere
criticamente una storia tormentata, e di mettere in luce quei gruppi
e quelle iniziative che vedono ormai da tempo israeliani e
palestinesi lavorare insieme per sperimentare sul campo nuovi modelli
di convivenza. Ma anche di rivisitare le grandi esperienze culturali
dell’ebraismo (il rabbino Adin Steinsaltz, vero leader spirituale e
autore di una monumentale edizione commentata del Talmud in ebraico
moderno, in dialogo con Enzo Bianchi), della Shoah (quella italiana
in specie, a settant’anni dalle leggi razziali), anche in occasione
della pubblicazione della «grande opera» Utet) e della
tormentata storia dei rapporti tra israeliani e palestinesi, con la
partecipazione, tra gli altri, di storici e studiosi quali Dan Diner,
Stefano Levi della Torre, Simon Levis Sullam, e Idith Zerthal.