Da Centro studi Giuseppe Federici
Meno male che Israele c’è....
(Da il Giornale del 7 maggio)
60 anni dalla proclamazione unilaterale
dello Stato d’Israele: “In Israele le celebrazioni inizieranno
oggi e dureranno quattro giorni. In Italia, invece, un anno intero”.
Berlusconi: Il loro compleanno è
anche il nostro, di Tiziana Paoloucci
«Il compleanno di Israele è
il compleanno di tutti noi». Il premier in pectore Silvio
Berlusconi brinda al sessantesimo anniversario della dichiarazione di
indipendenza. E lo fa attraverso le colonne del quotidiano Yediot
Ahronot di Tel Aviv.
Nel caloroso messaggio di auguri,
scritto in lingua ebraica, il futuro presidente del Consiglio
sottolinea come la memoria sia uno degli elementi fondamentali
dell’identità di questo popolo, capace di difendere la
democrazia e la libertà in condizioni difficili.
«Si tratta di una memoria del
tutto particolare - scrive - che non accusa e non cerca vendetta, che
viene anzi proposta al prossimo come tradizione comune di tutta
l’umanità. Ciascuno di noi che ha con sé ricordi,
principi e speranze è un discendente di Abramo e in tutti noi
c’è un poco dei figli di Israele».
«Questa è la storia di un
popolo che lavora in continuazione sia nei momenti felici, sia nelle
traversie - aggiunge Berlusconi - e che ha saputo preservare le
tradizioni e costumi antichi in ogni tempo e in ogni luogo. Pur
essendo uno Stato giovane (“democrazia nel cuore del Medio
Oriente”) è difficile pensare a un Paese che abbia simile
consapevolezza della profondità delle proprie radici e
egualmente rifletta una sofferenza indimenticabile e una speranza che
non si affievolirà».
«Come tale può essere
oggetto di studio e metro di paragone per i vicini - spiega ancora -.
Libertà e democrazia non sono mete acquisite una volta per
tutte e vanno curate con dedizione quotidiana. Questo Paese
rappresenta una lezione e un esempio che, pur tra le difficoltà
e la logica delle lotte politiche, si sta diffondendo in Medio
Oriente».
«Con la sua dialettica tra i
partiti, gli accesi dibattiti parlamentari, le crisi di governo,
Israele rappresenta una sfida e un termine di paragone per i vicini,
ancora alla ricerca di una identità che non sia frutto di
sopraffazione», conclude il premier in pectore brindando al 14
maggio 1948, il giorno in cui nacque il nuovo Stato.
In Israele le celebrazioni inizieranno
oggi e dureranno quattro giorni. In Italia, invece, un anno intero.
Lo hanno annunciato il sindaco Gianni Alemanno e il presidente della
Regione Piero Marrazzo presentando le manifestazioni artistiche e
culturali che si svolgeranno nel nostro Paese per festeggiare lo
Stato «amico». «Vogliamo mostrare il vero volto
d’Israele - spiega l’ambasciatore Gideon Meir - diverso dalle
immagini di guerra dei telegiornali. Il volto di un Paese che in 60
anni di vita ha saputo creare un miracolo economico, tecnologico,
scientifico e di fioritura artistica».