IL GIORNO DOPO DEL MINISTRO D’ALEMA
Merita
una riflessione il commento che, il ministro degli esteri D’Alema
ha rilasciato a “Repubblica”, sulla visita del presidente
americano al nostro paese.
“Il
vertice è andato molto bene – osserva- loro hanno capito e
apprezzato le nostre posizioni. Vede, gli Stati Uniti sono in una
fase piuttosto difficile. Hanno bisogno di alleati sinceri come
l’Italia..”
“L’America
è un grande paese – continua D’Alema – e Bush ha capito
perfettamente che il nostro governo è leale, ma certo meno
allineato del precedente. Ma ha capito anche che oggi possiamo
offrirgli due asset che il governo Berlusconi non aveva. Il primo:
noi siamo oggettivamente più forti in Europa. Il secondo: noi
siamo oggettivamente più credibili nel mondo arabo”.
A rovinare il “presepe” fin troppo idilliaco
raccontato da D’Alema, hanno provveduto due diversi radicalismi. Da
un lato i cortei della sinistra, dall’altro lato gli anatemi della
destra.
“Parlare
di Italietta e scommettere sempre sul peggio, con il solo scopo di
dare la famosa spallata al governo, è un gioco sciocco e
irresponsabile, non paga più. Hanno perso”
Ma
l’altra lezione, quella più importante, riguarda la
sinistra.
“Il
vero evento di questo fine settimana - sostiene D’Alema – è
stato il fallimento del corteo della sinistra radicale. Io l’avevo
detto: se avete delle critiche da muovere a Bush, c’è già
un governo che se ne assume la responsabilità, e che gliele
esprime apertamente. A cosa serve l’inutile rito della
piazza?”. Ora la disperata “ sinistra a due piazze” deve
riflettere. “ Io spero che Rifondazione, il Pdci, i Verdi, traggano
il giusto insegnamento da quello che è accaduto. Loro si
devono rendere conto che il giochino che, chi sta al governo poi va
anche a fare i cortei per la strada, non funziona più.
L’opinione pubblica non lo capisce, e quindi non lo approva.
Parliamoci chiaro: il partito di lotta e di governo, non è e
non può più essere attuale. Quella è stata
un’idea geniale di Palmiro Togliatti, sapendo bene che il Pci non
sarebbe mai andato al governo, aveva coniato la formula per tenercelo
agganciato. Oggi quella stagione è morta e sepolta. Oggi noi
ci stiamo, al governo. E allora abbiamo solo un dovere: governare,
e non scendere in piazza”.
E’
necessario forse replicare alle considerazioni espresse dal ministro
D’Alema???
Noi
non crediamo, le parole sono chiare, i fatti pure. Il futuro della
sinistra italiana è già tracciato!!