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Home1 » I valori della Resistenza » Ibes Pioli “Rina”: Libertà come filosofia di vita  

Resistenza 25 aprile 2011
“LIBERTA’ COME FILOSOFIA DI VITA”


Testimonianza della partigiana Ibes Pioli “Rina”
Intervistata da Linda Pastorelli (redazione Alkemia)
presso ASSEDONNA – Guernica – Modena


“Questa esperienza mi consente di rivolgermi alle ragazze e ai giovani, per dire loro che l'impegno civile, sociale e politico per difendere e salvaguardare i valori di pace, giustizia e libertà propri di una democrazia moderna è fondamentale, rende la vita più piena, è gratificante per sè e rende migliore la società in cui viviamo”.


1° Parte“Non è vero che non si aveva paura, al contrario, ma era giusto farlo”

  • La vita durante la dittatura fascista e i perseguitati politici.
  • L’8 settembre 43’ e l’eccidio di Cefalonia.
  • La Resistenza in città a Modena: il ruolo dei cittadini, la nascita delle staffette partigiane, i rastrellamenti e le impiccagioni e le torture in Accademia.
  • L’azione di Paganine
  • De Gasperi e la Resistenza
  • Il patto d’azione per cacciare i nazi-fascisti.
  • Il voto alle donne e le rivendicazioni.
  • L’impatto del referendum “Repubblica o Monarchia” sulla società italiana.
  • La nascita della Costituzione, le uccisioni alle fonderie Riunite di Modena.

2° Parte – “Bisogna essere contro la Guerra perché la fanno sempre i figli dei poveri, quelli dei ricchi erano tutti malati di tisi polmonare”.

  • La clandestinità.
  • Un azione rischiosa da “staffetta” contro le Brigate Nere
  • Le armi nascoste in negozio di biciclette da Novello.
  • L’uccisione di Gabriella degli Esposti incinta.
  • Irma Marchiani
  • La brigata di sole donne.
  • Gruppi di Difesa della Donna
  • La Resistenza in pianura.
  • Il 18 e 19 aprile 45’ prima della Liberazione di Modena nascosti presso le famiglie della Crocetta.
  • 8 maggio 45’: il riconoscimento degli anglo-americani e l’azione sui tetti di Modena per scongiurare il loro bombardamento della città.
  • L’entrata in città delle forze Partigiane e la conoscenza del comandante Andrea, partigiano della Brigata Gramsci.
  • L’attesa della cacciata dagli organi dello stato dei complici del regime fascista.
  • Arrivo degli inglesi a Pescia, il tentativo di rinchiudere i partigiani nei campi di prigionia e l’attentato fallito contro la delegazione dei partigiani diretti a Roma per impedirlo.

3° Parte – “Non dobbiamo reagire con la violenza ai nuovi gruppi fascisti, perché la violenza genera altra violenza. Dobbiamo pretendere che lo stato reagisca contro di essi”
Le domande del pubblico:

  • Quale rapporto tra le Brigate Cattoliche e quelle Comuniste o Monarchiche?
  • Quando avviene l’adesione degli intellettuali italiani alla Resistenza?
  • “L’Armadio della vergogna” ha rivelato numerosi fascicoli occultati dalle forze dell’ordine per impedire il processo a criminali fascisti. Come è stato possibile e come vi siete sentiti dopo questa scoperta?
  • Il ruolo della Chiesa  ed in particolare di Papa Pacelli – Pio XXII con il regime fascista?
  • Lo sterminio degli ebrei nei campi di concentramento. Cosa sapevate?
  • Cosa significa essere oggi “donne guerriere”?

 

IO HO SEMPRE DIFESO CIO' CHE HO AMATO!
di Ibes Pioli detta "Rina"
“Ho amato tutto ciò che mi ha aiutato a vivere: la famiglia, le amicizie, i giochi. Un po' meno la scuola fascista. La famiglia è stata la parte più importante per le mie scelte formative e cioè per il cimento che ho avuto nelle scelte dei miei ideali. Mio padre, antifascista, ha saputo trasmettermi con comportamenti esemplificativi ciò che con ardore ha seguito nelle immense difficoltà per tutta la sua vita e cioè il riscatto dei lavoratori nelle lotte per la dignità del lavoro, la libertà e la pace come bene innegabile. Il 25 luglio 1943, con la caduta di Mussolini da capo di tutto, fu un momento di grande gioia, ma anche di grande attesa per gli sviluppi che sarebbero avvenuti. L'8 settembre 1943 con l'abbandono da parte degli alti comandi militari del nostro esercito, della marina e dell'aviazione in balia di se stessi, i giovani si sentirono traditi; molti fecero scelte coraggiose: campo di concentramento in Germania piuttosto che aderire alla repubblichina di Salò. Altri, che riuscirono a tornare a casa, si riunirono in formazioni partigiane clandestine per combattere contro i brigatisti neri al servizio dei nazisti invasori. Io mi impegnai come staffetta partigiana. La popolazione si strinse attorno ai suoi figli proteggendoli in tutti i modi, si formò così un forte schieramento di opposizione che portò alla vittoria finale.
La Liberazione portò un assetto politico e istituzionale democratico, libero finalmente. Ad oltre 60 anni della Liberazione, stanno affiorando venti di forti cambiamenti dei principi fondamentali che la nostra Costituzione garantisce per togliere quei valori di ideali di libertà, di pace e di democrazia che la Resistenza ha conquistato col sacrificio di tanti giovani martiri per un'Italia nuova.”
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