sabato 18 maggio 2024   
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editoriale » Un voto fuori controllo  

UN VOTO FUORI CONTROLLO
di Boris


Questa è la sensazione che si percepisce nell'osservare il volto di Silvio Berlusconi dopo la sconfitta di Milano e Napoli. Un voto fuori controllo, libero di decidere e comunicare a questa maggioranza che la quotidianità dei cittadini, di quelli che hanno famiglia, una vita reale e creano la ricchezza di questo paese, non può andare avanti così.
Non esiste solo Milano o Napoli ma anche altri Comuni dove è stato confermato il Centro Sinistra o giunte azzurre, hanno lasciato il posto a coalizioni “di sinistra”. Unica eccezione la Calabria dove, in controtendenza, il cambio è stato favorevole al Premier. Una sconfitta che qualcuno a sinistra, ha superficialmente giustificato “come risposta a una forte mobilitazione degli uomini dell'’Ndrangheta” ma che in realtà nasconde soprattutto l'incapacità esplicita di una coalizione di sinistra ad essere incisiva e propositiva in quel territorio. Basti guardare al risultato di Crotone.
Forse a Milano come a Napoli, realtà estremamente diverse tra loro, si è interrotto l'ormai ultra decennale rapporto populista con il potere. Non si intravede certamente una crescita e un'alternativa alla cultura berlusconiana che ancora attanaglia la vita dei cittadini del nostro paese ma un segnale comincia ad esserci e negativo sarebbe accettarlo come un trionfo della politica alternativa. Quello che invece, dobbiamo cominciare a comprendere che è giunto il momento di dare un senso alla politica, a riempire di contenuti quello che con tanta feroce critica abbiamo provato, anche con questo voto, ad abbattere.
A Milano, Pisapia ha vinto contro ogni previsione, anche se in gioco vi era il controllo sul futuro di una città che vuole e ha bisogno dell'Expò, avvenimento con uno spaventoso giro d'affari, già in ritardo a causa di un mal governo e di infiltrazioni mafiose già denunciate per la gestione delle aree e appalti di costruzione. Un candidato che ha vinto nonostante il controllo silenzioso, capillare ed efficace, delle Compagnie delle Opere e del suo leader Formigoni, di importanti cariche istituzionali e amministrative.
Non sarà facile governare nella città del “Bossi di governo” ora in opposizione e con una base leghista amareggiata e irritata per la perdita dell'obiettivo federalista in nome della difesa degli interessi del  magnate italiano dell'informazione e dello spettacolo. Come non sarà facile per De Magistris governare Napoli, una tra le città più belle del nostro paese, da troppo tempo soffocata dai rifiuti e prigioniera di una Camorra che anche se braccata, non ha nessun interesse, per il momento, ad accettare la perdita del dominio su quel territorio. Una sfida questa a cui De Magistris non si è sottratto assumendosi anche delle responsabilità, in quella terra alternative ad entrambi gli schieramenti. In quel luogo dove il candidato del PD è praticamente scomparso al primo turno.
Una cosa è certa, entrambi i candidati hanno vinto per i contenuti del loro programma. A loro ora, la capacità e l'augurio di riuscire a ricostruire e rilanciare la speranza ai cittadini di entrambi gli schieramenti, che un alternativa creativa e costruttiva è ancora possibile.

1/6/11

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