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Medio Oriente » il racconto di Meri Calvelli  

MERI CALVELLI: UNA COOPERANTE IN PRIMA LINEA

 

Meri Calvelli lavora a Gaza alla Cooperazione italiana allo sviluppo.

GAZA 1 agosto 2014 - 25°  giorno Operazione  “Protective Edge”

Tregua di 72 ore nella Striscia di Gaza, accettata sia da Israele che dalle fazioni palestinesi. Nei confini però non ci si può avvicinare, i carriarmati tirano su tutti.  Le gente sfollata dalle case da oltre 2 settimane, quindi non potrà avvicinarsi per vedere come e’ messa la situazione.  Intanto in alcune di queste tre zone, quelle maggiormente distrutte dai bombardamenti,  Beit Hannun al Nord, Shajaya al centro est e Kuzaa al sud non si può entrare in profondità e quindi ancora non si possono scavare le macerie, dove si calcolano seppellite ancora decine di vittime rimaste sotto i bombardamenti nelle tragiche notti degli attacchi distruttivi.  L’odore di morte purtroppo si dirama nelle varie aree della città; per il momento però l’esercito vieta categoricamente di avvicinarsi.
Sul lato mare invece, i  pescatori hanno ripreso la pesca, per  cercare di guadagnare qualcosa da mangiare per le famiglie. Il lungo mare pullula di persone che stanno girando, ormai senza casa e impossibilitate a fare qualsiasi cosa. Ognuno sicuramente respira un attimo dopo tante ore e giorni di chiusura dentro i posti di fortuna che hanno trovato per la protezione della famiglia rimasta in vita.

Queste ore saranno decisive per verificare la possibilità di una tregua di lunga durata, per ribadire la necessità di un cessate il fuoco che comporti l’imposizione della fine dei bombardamenti, l’apertura delle frontiere della striscia di Gaza e la fine dell’embargo per gli abitanti. Queste le condizioni minime richieste dai palestinesi, e che dovrebbero essere necessariamente imposte anche a livello internazionale attraverso uno stop definitivo ad Israele sul controllo e l’occupazione delle aree palestinesi tutte.

La situazione umanitaria ridotta ad una semi-catastrofe, con oltre 250.000 sfollati, 11.000 case totalmente distrutte dovrà essere affrontata velocemente prima che sia troppo tardi; epidemie e disperazione sono sul limite della sopportazione umana.

1.373 vittime palestinesi di cui 852 civili di cui 252 bambini e 181 donne
 
59 israeliani  uccisi di cui 56 soldati, due civili israeliani  e 1 civile di nazionalità thailandese

137 scuole danneggiate

1.800.000 persone  hanno accesso limitato ai servizi  igienico- sanitari e all’acqua

303.000 bambini hanno necessità di supporto psicologico immediato.

 

Gaza 30 Luglio 2014 - 23° giorno Operazione “Protective Edge”

Anche questa notte forti bombardamenti preannunciati sono stati eseguiti sulla Striscia di Gaza.  Obiettivi come sempre gli stessi, case, uffici, moschee….e poi ancora una volta la scuola dell’UNRWA (Nazioni Unite), dove centinaia di sfollati hanno trovato rifugio dopo i bombardamenti delle loro case.

La scuola "Abu Hussein" di Jabalia, 19 morti decine di feriti, la maggior parte donne e bambini.  Il  panico tra la popolazione. Ma non e’ finita: durante la giornata viene comunicata una tregua umanitaria  di 4 ore, “la finestra umanitaria, così la definiscono,  per permettere alla gente di andare a rifornirsi di cibo".   Si reca  ai negozi, che aprono appositamente per queste ore, i mercati, ed e’ proprio in uno di questi che viene lanciato un missile di avvertimento, e poi subito dopo un altro che compie una strage, la seconda della giornata: 17 morti 200 feriti; tra i morti  anche un giornalista che era accorso al primo botto.

Intanto gli attacchi aerei  continuano su tutta la striscia ripetutamente, così come il lancio dei missili verso Israele.

Le Nazioni Unite pare che non riescano a garantire l’incolumità dei civili nemmeno dentro le loro strutture; oltretutto la situazione umanitaria  sta diventando un grandissimo problema; mancano fondi per riuscire a coprire le necessità primarie  dell’emergenza; le grosse agenzie umanitarie ancora non si sono mosse per portare gli aiuti necessari alla popolazione; sono  250.000 sfollati,  arrivati al 23° giorno del conflitto e ancora  si trovano a vivere allo sbando; manca acqua, cibo, vestiario e anche le condizioni igieniche sono drastiche.

Il balletto delle “tregue" non ha fine e si aggiunge al caos della delegazione formata dalle autorità Palestinesi, autorità di Hamas e fazioni che avrebbero dovuto raggiungere il Cairo per  discutere con gli egiziani  la tregua duratura…. Ma tutto questo e’ solo nell’aria, di fatto non c’e’ niente; la diplomazia annaspa, diciamo non esiste; nessuna presa di posizione concreta della Comunità Internazionale;  l'IDF dichiara di aver raggiunto i propri obbiettivi ...sul terreno però rimangono ancora tante vittime civili che pagano con la  punizione collettiva un prezzo molto alto per avere il diritto di vivere a Gaza.

1323 vittime palestinesi,  la maggior parte civili

56 soldati e 3 civili israeliani uccisi sul fronte opposto

 

GAZA 29 luglio 2014 - 22° giorno  “Operazione inferno"

Mancano le parole questa mattina per descrivere la notte di inferno trascorsa. Riesco solo ora a scrivere qualcosa, dopo aver visto che cosa è stato lasciato  per strada, dopo la sfuriata cattiva e furibonda dell’esercito israeliano.

Ancora adesso davanti agli occhi i bagliori degli illuminanti sonori, il fortissimo frastuono e scoppio delle bombe, il vento sulle spalle ad ogni esplosione che ha spazzato via case, edifici, moschee, strade. Il porto continua a fumare;  le case dei pescatori, con dentro le attrezzature per la pesca sono andate perdute.

Gi aerei e i droni israeliani hanno  sorvolato senza tregua  tutta la notte, per tutta  la Striscia  dal nord  al sud e viceversa  senza permetterci di respirare. Tutta la Striscia e’ stata avvolta dal fumo e dai detriti delle esplosioni continue con  una frequenza scientifica: una bomba ogni 2 minuti e 2 illuminanti sonori lanciati in alto qualche secondo prima.

Sono partiti dal quartiere di Zeitun a Gaza City, dove avevano già preannunciato  anche l’evacuazione del "Istituto della casa delle suore del verbo incarnato” dove vivono due suore e ragazzi disabili. Abbiamo poi saputo che l’istituto  e’ stato distrutto. I ragazzi si sono salvati perché si  sono rifugiati nella chiesetta.

 

  

La  mattina di ieri, 1° giorno dell’EID el Fitr, festa di fine ramadan,  era cominciata con una "tregua umanitaria” strisciante,  non ufficiale, arrivati al 21° giorno di bombardamenti e distruzioni.  Ma durante  la giornata,  Israele aveva lanciato sulla popolazione, attraverso gli aerei,  comunicati sospetti che indicavano con un disegno della Striscia di Gaza, "4 tombe con le croci poste su tutta la striscia". Nel retro il volantino riportava 73 nomi di persone appartenenti ad Hamas e Jhiad islamica, non particolarmente conosciute, per le quali indicava il giusto posto dove riposare…le tombe... macabro preludio….Poi nel pomeriggio l’assurdo drone  che colpisce e uccide 8 bambini, 3 adulti  e ferisce un centinaio di persone  nel parco giochi di Shati camp; e uno sul muro del perimetro dell’ospedale Al Shifa di Gaza City.

Alle 22.30 circa dopo lanci di missili da parte di Hamas  e una azione di commandos che attacca e uccide 4 soldati, iniziano i bombardamenti.

Dal mare con le navi, dal confine di terra, con l’artiglieria dei carri armati, dal cielo con droni e  gli F16.

Lancio continuo e inarrestabile che finisce solo all’alba di questa mattina,  con una breve sosta e la ripresa immediata di attacchi che sono andati avanti tutto il giorno. Oltre 100 i morti, che salgono di ora in ora con i ritrovamenti di cadaveri dei bombardamenti notturni e dei giorni precedenti.

Niente di questo racconto può dare l’idea di quello che e’ accaduto in queste ultime ore, nessuna parola o spiegazione può rendere la violenza di questo attacco.

Le folli dichiarazioni che sono seguite sulla necessità di continuare, anticipano solo il terrore che si vuole infliggere ancora  su  questa popolazione. Ormai non ci sono più  ripari;   oltre 200.000 sfollati  cominciano a sentire la mancanza di cibo, di acqua, di cure, di igiene, di dignità.

1.200 i morti

6840 i feriti

11.000 le case distrutte


Aspettiamo la notte che sta arrivando……..

GAZA  29 luglio ore 02,10  Messaggio da Meri:

"Hanno tirato giù alcune palazzine con dentro famiglie intere,  lanciano attacchi continui non si fermano...
Oggi hanno lanciato un volantino dagli aerei....il disegno della Striscia di Gaza e 4 tombe sulla Striscia dal nord al sud...dietro 73 nomi di persone che volevano colpire...diceva che avrebbero trovato posto solo sotto queste tombe.... lo stanno facendo su tutta la Striscia......e' un massacro indicibile...."
E intanto Netanyahu gioca ancora una volta la carta della menzogna, e i media gli fanno eco : le vittime ci sono ma ad ucciderle è stato qualcun altro! ma poi, con la lucidità del criminale puro, dichiara: "noi andremo avanti fino alla fine". Quale sarà la fine? forse la totale pulizia etnica della Palestina?
Dove sono le istituzioni democratiche? Dov'è l'Onu? in corridoio a dire che Israele esagera un pò? o in salotto con Obama a ripetere ancora che Israele ha il diritto di difendersi? e da chi se non dalla reazione delle sue vittime?
GAZA RESISTI, non saranno gli ultimi colpi di coda del sionismo a farti crollare.
Soffriamo con Gaza ... ma aspettiamo insieme il momento della Giustizia per godere con Gaza e con la Palestina tutta!

GAZA, 28 Luglio 2014 - 21° giorno - Operazione “Protective Edge”

Ci si sveglia con una calma apparente, il muezzin che annuncia la fine del mese del digiuno e l’inizio della “festa” dell’EID. Una festa sofferta con un mese intero di privazioni e di guerra, di morte e di distruzione. Non sarà’  un EID come le altre; non ci saranno bambini vestiti a festa che vanno nelle case di amici e parenti,  come da tradizione ad augurare pace  e serenitàe a ricevere il dono;  non ci saranno scambi di visite familiari tra le case e i villaggi.
Non ci sono più le case, dove scambiarsi le visite  e soprattutto non ci sono più intere famiglie per scambiare gli auguri;  molti bambini sono morti e feriti, parenti e amici sono scomparsi; il lutto pervade  l' umore di questa festa.
Una buona parte di popolazione non ha più nemmeno gli occhi per piangere, non ha più niente dove appoggiare le proprie cose. Possono ritrovarsi, se sono fortunati, un materasso  da appoggiare in qualche angolo riparato della città di Gaza; se sono fortunati riceveranno, in regalo un pasto caldo per queste tre giornate dell’EID, offerto senza dubbio dai vicini più fortunati.
Negli ospedali, rimasti in azione, le centinaia di vittime, soprattutto bambini, trascorreranno la festa tanto attesa, costretti in un letto con ossigeno e medicazioni. Non la scorderanno mai più.
Intanto questa notte non ci sono stati  raid aerei e nemmeno lanci di missili su Israele, la tregua umanitaria non e’ attiva ma se rimane questa calma, sarà possibile avere un fermo delle operazioni, con la possibilità di arrivare alla discussione fondamentale per la cessazione del fuoco duratura e la assoluta e necessaria imposizione della fine del blocco per Gaza, l'apertura delle frontiere,  il diritto alla vita dei palestinesi e la sicurezza per tutti.
"In queste ore  il consiglio  di sicurezza dell’ ONU ha approvato la risoluzione per una  tregua umanitaria immediata e incondizionata. Obama con una telefonata a Netanyahu ha chiesto il  cessate il fuoco per salvare le vite umane palestinesi e israeliane ma ha anche detto di voler disarmare le milizie palestinesi”.
Per arrivare ad una tregua umanitaria che porti le due parti a discutere punti fondamentali, devono essere messe sulla bilancia tutte le cause e gli effetti, di questa guerra; la FINE dell’occupazione delle terre del popolo palestinese, l’assedio e l’oppressione dello stesso,  sono i punti  focali che devono  essere risolti, per una totale e definitiva soluzione del conflitto.
Mentre i droni continuano a martellare le teste dei cittadini di Gaza, si attende intrepidi notizie dal fronte militare .

EID mubarak

Gaza, 27 luglio 2014 - 20° giorno Operazione “Protective Edge"

Una tregua di 12 ore da ieri alle 8 fino alle 20, poi  qualche altro missile e strikes aereo e poi  l’annuncio di un allungamento di altre  12 ore. Nel pieno della tregua umanitaria, la gente e’ uscita a vedere, e’ ritornata ai villaggi, alle case, ai luoghi lasciati di corsa per fuggire alle bombe e all’artiglieria.  Hanno trovato la devastazione. Qualcuno mi diceva che non riusciva a capire dove era la propria strada, la propria casa.  Un ammasso di macerie, ancora fumanti.  Crateri  profondi che sono penetrati nella terra circondati dai resti di case nelle quali puoi riconoscere un oggetto mezzo rotto e bruciacchiato, un divano, la scarpa; salendo su un cratere si riconosceva l’esistenza di una farmacia, c’erano ancora alcune scatole di pillole, impolverate e lo stikers per il diabete. Tende che svolazzano bucherellate, frammenti di vetri e porte catapultate a decine di metri. Qua e la, dove usavano tenere gli animali, (asini, pecore, galline), a fianco della casa, se ne trovano i resti, morti e ormai in putrefazione che emanano un odore indescrivibile.  Vicino l’ospedale di Beit Hannoun, una carrozzina usata per il trasporto disabili; e’ li, in mezzo alla strada colpita e storta che guarda il disastro davanti a se.

Non tutti hanno potuto avvicinarsi alle proprie case; la gente di Kuza’a villaggio rurale del sud, Khan Younis, ha avuto l’ordine di non andare sulle case del confine, i cannoni e i cecchini  hanno continuato a sparare a chi si avvicinava.

Continua a salire il numero dei morti; nelle  ore di tregua si scava nei luoghi dello sterminio e si recuperano i civili rimasti sotto le macerie, sono 151 alla fine della giornata. 

In questo momento si sentono di nuovo  esplosioni a distanza….forse la tregua ancora non regge….


Ultimo triste bilancio:

1049   palestinesi uccisi (80% civili)

151 corpi ritrovati ieri sotto le macerie

6000 feriti palestinesi

37 soldati israeliani morti sul campo di battaglia nel confine occupato

2 civili israeliani 1 tailandese morti per il lancio dei missili da gaza

160 i feriti israeliani


La guerra continua
......

Gaza 26 luglio - 19° giorno Operazione “Protective Edge”

Tregua di 12 ore da questa mattina alle 8, dopo una notte di inferno su tutta la striscia; hanno continuato a bombardare ferocemente fino a pochi minuti prima dell’inizio di “pausa”.

Decine le case distrutte, decine i morti, centinaia i feriti. La gente ha urlato tutta la notte in un coro di terrore per le atrocità che gli si sono scatenate intorno. Un boato e inferno di fuoco scatenato sulla gente.

Gli attacchi con droni e F16, con artiglieria di terra e mare, sono scoppiati fortemente da dopo il tramonto senza sosta. Con un movimento di attività militare da sud a nord, hanno passato in rassegna tutto il territorio senza fermarsi. “i famosi occhi dei militari" che guardano e scelgono accuratamente l’obiettivo, hanno allargato la visuale e hanno fatto fuoco su tutto.

Colpito ripetutamente il sud  a tappeto; una casa con 20 persone principalmente donne e  bambini, e’ stata completamente abbattuta senza avvertimento.  era un venditore di polli di Banisweila - Khan Younis. Distrutte tutte le aziende agricole e di allevamento della zona.

Attaccati gli ospedali del nord con forti colpi di artiglieria senza sosta. Difficile spostare i pazienti dai diversi reparti dell’ospedale di Beit Hannun dove arrivano. Ferito anche un volontario svedese che si trovava dentro l’ospedale.

La gente questa mattina, approfittando della tregua umanitaria  sta recandosi nelle proprie case dove non torna da oltre 10 giorni.  Non si sa che cosa troveranno, sicuramente macerie e tanti morti abbandonati durante l’offensiva. La situazione umanitaria e’ catastrofica, comincia ad esserci un grave problema igienico - sanitario, manca acqua sia per bere che per lavarsi.  nei posti dove la gente e’ alloggiata, da sfollata,  ci sono grossi problemi di agibilità.  Le  strutture non sono idonee e non hanno le infrastrutture per contenere tale numero di persone. Comincia a mancare il gasolio e l’elettricità’ e’ garantita per pochissime ore al giorno e non in tutte le aree.

Una situazione insostenibile.  Non volevo arrivare a definirla un "sadico genocidio" di popolazione ma questo purtroppo si sta rivelando nel vero senso della parola.

Cerchiamo di fermarlo con tutti i mezzi necessari.
12 ore di tregua, droni incessanti sulla testa.

Gaza 25 luglio 2014 - 18° giorno Operazione  “Protective Edge”

“Stavamo  caricando i materassi da distribuire alla popolazione evacuata dalle proprie case, e rifugiata dentro posti di fortuna (negozi, case chiese),  quando Sharif, di Beit Hannoun ha ricevuto la telefonata dalla gente del suo villaggio  rifugiata nella  scuola dell'UNRWA. “l’artiglieria ha colpito la scuola elementare ci sono tanti feriti” . Poi la comunicazione cade e per molti minuti non si riesce più a prendere la linea.  In quell’area bombardata, dove eravamo andati a ritirare i materassi, era l’ultima fabbrica rimasta in piedi, che sta producendo questo materiale per tutta la Striscia;  la fabbrica grande di Beit Hannoun era stata bombardata già qualche notte prima, tutta la produzione, ora assolutamente necessaria, era andata distrutta.

Le scuole dell’UNRWA, sono cominciate a diventare target dell’esercito, nonostante le rassicurazioni dell’IDF; convinti che anche queste siano rampe di lancio dei missili, non sentiranno ragioni, per motivi di sicurezza.

La Beit Hannun "primary  boy school” ospitava 1500 sfollati provenienti dalla stessa zona. Avevano già chiesto di allontanarsi e di lasciare quella scuola, perché li gli attacchi e i combattimenti erano forti; già un altro migliaio di persone aveva ri-evacuato. E così, passando da casa, a scuola, a strada, la popolazione civile  non sa più dove andare e rimane bersaglio dell’esercito militare israeliano.

Sono oltre 140.000 gli sfollati, prepotentemente  cacciati dalle proprie case, perchè l’esercito e’ voluto entrare nelle terre dl confine e della buffer zone, dove vivono migliaia di contadini,  dal Nord al Sud. Purtroppo non hanno la possibilità di difendersi, perché sono considerati solo aggressori, quindi non resta che scappare. 20 morti e 200 feriti.

L’esercito militare israeliano invece insiste  con l’operazione di terra per individuare missili e rampe di lancio e mettere in sicurezza il popolo di israele; loro possono difendersi e quindi e’ legittimo anche attaccare anche i civili di Gaza.

Questa notte sono stati lanciati  5 missili da Gaza verso Israele; pochi ha commentato l’esercito, “forse  stanno risparmiando per durare di più la guerra” questa l’opinione dell’IDF

34  invece gli attacchi aerei israeliani con 50 missili su diverse località. Centinaia i colpi sparati dall’artiglieria sulle zone di confine.

10 palestinesi uccisi, 33 feriti, 9 case distrutte.

Alle 13.30 si riunirà il governo israeliano per decidere e comunicare la posizione ufficiale sull’operazione militare.

Intanto ancora bombardamenti con droni anche nella città di Gaza. Da poco hanno tirato su una casa di una persona di Hamas....per la 4 volta;  la casa e' distrutta e dentro non c'e' nessuno ma l'obiettivo e' sensibile e fondamentale, quindi va colpito, i danni collaterali chiaramente verso le case vicine.

GAZA, 24 luglio 2014 - 17° giorno Operazione “Protective Edge"

L’attacco militare, concentrato nelle zone di confine del sud della Striscia sono andate avanti per tutto il giorno di ieri fino a questa mattina. La maggior parte dei 50 raid aerei di questa notte, dalle 22 alle 6, sono stati riversati sulla zona Sud di Khan Younis e villaggi di confine.
Kuza'a villaggio di agricoltori, situato al confine, sulla “buffer zone”, attaccato nella notte del 23, ha ancora un bilancio parziale delle vittime e dei feriti. Solo poche ore di “tregua umanitaria”, dove sono entrate ambulanze per scavare e evacuare i feriti e i cittadini rimasti intrappolati sotto i fuochi dell’artiglieria. Ancora il bilancio non si conosce e continua ad essere zona militare chiusa, come Shajayya, (quartiere di Gaza completamente distrutto) dove ancora i morti sono sotto le macerie.
E' di queste ore l'inizio dell'evacuazione: 40.000 persone. I due ospedali di Khan Younis, Nassar e European Hospital sono pieni di feriti che vengono trattati in queste ore.

Per tutta la giornata di ieri ci sono stati forti combattimenti e attacchi militari, concentrati per la maggior parte al sud della Striscia. Questo e’ l’ultimo fazzoletto di terra che l’esercito
militare sta “setacciando” per scovare tunnel e missili di Hamas. Se non fosse evidente che li tirano si potrebbe pensare che non esistono; purtroppo questa operazione impostata su questa ricerca, ha portato solo vittime civili e distruzione. Nonostante la grande tecnologia
militare messa in campo da Israele infatti i tunnel non li trovano.
E così hanno fatto come sempre un enorme massacro di civili.

Il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite ha votato ieri l’apertura di una inchiesta per indagare sui crimini di guerra da parte di Israele nella Striscia di Gaza.
Tra i 47 paesi che partecipano al Consiglio, 29 hanno votato con parere favorevole 17 astenuti, tra cui l’Italia (vergogna  ) e uno ha votato contro, USA (tanto per cambiare qualcosa)

Ieri nella conferenza stampa in Qatar, Meshaal, (leader Hamas in esilio) ha ribadito la volontà di arrivare ad un cessate il fuoco duraturo ma non prima che venga tolto il blocco totale e l’embargo su Gaza.

Dalle 22 alle 8 di questa mattina sono stati lanciati 12 rockets e 9 mortai da parte palestinese; condotti 39 raid aerei e sparati 52 missili su diverse località della Striscia di Gaza. Sparati circa 432 tank shells lungo i confini (soprattutto al sud) e circa 230 shells dalle navi israeliane. Forti combattimenti ancora in corso in 6 aree; 17 case distrutte, 26 Palestinesi uccisi e 68 feriti.

Ultime notizie sulla tregua umanitaria: pare che possa partire da sabato per 5 giorni, cosi come era stato comunicato fino a ieri notte per cominciare a discutere i punti del cessate il fuoco duraturo. Per il momento droni e attacchi aerei su Gaza City.

Il bilancio delle vittime e dei danni dall'inizio fino ad oggi: 775 le vittime palestinesi, 4563 i feriti palestinesi, 140.000 gli sfollati. 32 soldati israeliani e 3 civili (uno thailandese); 150 soldati feriti.

Gaza, 23 luglio 2014 - 16° giorno Operazione “Protective Edge"

“Non e’ garantita la sicurezza per nessuno in tutta la Striscia di Gaza”,
queste le parole dell’esercito Israeliano  date ai Consolati dei paesi riguardo agli internazionali presenti nella Striscia. Chiunque può essere target e colpito in ogni momento durante la  propria mansione. Dal medico, all’ambulanza, al giornalista, all’operatore umanitario che distribuisce gli aiuti alla popolazione civile. Gaza e’ una zona di guerra e nessuno e’ autorizzato a girare nel territorio.  I cittadini di Gaza sono ormai diventati il tiro al piattello preferito dell’esercito e non c’e’ tempo di verificare di chi si tratta.  Uno schiaffo al diritto di  aiuto umanitario, di protezione e  di informazione. Ma soprattutto un annunciato tentativo di perpetrare crimini lontano dagli occhi della comunità mondiale. E’ sancito dall’andamento dei fatti che  I cittadini di Gaza,  non hanno diritto a difendersi, non hanno diritto a chiedere aiuto agli organismi internazionali,  e sono condannati al fuoco indiscriminato e alle bombe dell’esercito occupante.

Tutta la giornata di ieri e la notte e’ stata caratterizzata da attacchi lungo il confine e distruzioni mirate continue di case e di  strutture già bombardate almeno 10 volte.

A Kuza’a, villaggio nel confine a sud della striscia (Khan Younis), e’ stato attaccato questa notte dal fuoco dell’artiglieria. Telefonate disperate della popolazione che chiedeva aiuto per uscire dalle proprie case. Le ambulanze che hanno raggiunto il posto sono state attaccate   non hanno avuto via libera per soccorrere i feriti. Ad ora ci sono problemi a raggiungere l'area.

Dalle 6 alle 8 di questa mattina sono stati 5 gli attacchi aerei con 10 missili su diversi obiettivi random  in diverse aree;  sparati 220 tank shells distrutte 3 case; uccisi 3 palestinesi e altri 10 feriti. Da Gaza in queste due ore sono partiti 3 missili verso israele.

Dei 130.000 sfollati, alcune famiglie si sono rifugiate in case e appartamenti delle zone interne  più riparate dal fuoco dell’artiglieria diretta, dell’esercito sul confine. Hanno necessità primarie per l’approvvigionamento di cibo, acqua, materassi e coperte. Nelle scuole dell’UNRWA sono iniziate le prime distribuzioni e soprattutto ci sono molti giovani volontari che prestano attività di animazione con i  bambini, durante la distribuzione del cibo.

Il consiglio internazionale per i diritti umani si riunisce oggi per discutere la crisi di Gaza.

La speranza rimane appesa alla soluzione della grave situazione ed e’ nelle mani della Comunità Internazionale affinché possa fermare la strage dei civili  e si arrivi alla soluzione richiesta dai palestinesi per terminare embargo e  assedio e dare il via ad una tregua duratura.

Purtroppo ancora adesso gli aerei volano minacciosi, i droni controllano, l’artiglieria sgancia e chiude i passaggi verso i border conquistati.  Gaza e’ ZONA di GUERRA - Military close area.

GAZA, 22 luglio 2014 - 15° giorno Operazione "Protective edge"

Bombe e continue cannonate su tutta la Striscia, sulle case, ospedali, moschee e soprattutto civili. Nessuno può sfuggire alla furia dei militari. L’artiglieria non ha mai spesso di sparare su ogni cosa intorno ai confini e fin dove possono arrivare , senza guardare in faccia a nessuno. Ognuno qui dentro e’ bersaglio, non valgono bandiere o segni di riconoscimento.
Gli ospedali pieni di feriti schiacciati e bruciati dal fuoco dell’esercito. Tutta la notte la gente ha cercato di lasciare molti dei luoghi dove sono più forti gli attacchi dell’artiglieria. Il terrore ha attraversato per tutta la notte la striscia di Gaza.

Per questa mattina era stata chiesta una tregua UMANITARIA di qualche ora per riuscire ad estrarre i corpi ormai senza vita dalle case e dai palazzi bombardati.

NON E’ STATA CONCESSA, respinta da Israele; si continua a scavare e salvare i civili sotto il fuoco. Tanti i giovani volontari che prestano soccorsi e aiuti alla popolazione che fugge, ai bambini che urlano, alla gente che non può muoversi autonomamente. L’esercito che senza vergogna va avanti, non curante delle conseguenze, della strage che sta commettendo, non da il tempo di fuggire.

In questo momento stanno attaccando altri stabili dei Media, anche la TV Al Jazeera e altre internazionali. TUTTO e' sotto attacco.
La gente sfollata sta riempiendo le scuole dell’UNRWA e ogni spazio possibile per ripararsi.
La situazione per il momento chiamiamola con il suo nome, un CRIMINE UMANITARIO.
CHI LA FERMA???

GAZA, 21 luglio 2014 - 14° giorno Operazione “Protective edge”

"La giornata orribile di ieri non potrà’ essere dimenticata dalle centinaia di persone che sono riuscite ad uscire dall’inferno di Shajayya, dove,  dalla notte precedente hanno vissuto ore di  distruzione e morte  dentro le loro case. Il maledetto numero sempre in aumento di vittime, le immagini dei feriti che sfilano nelle ambulanze, i corpi ammassati morti dissanguati, perché’ le ambulanze sono  riuscite ad entrare solo molte  ore dopo, quando ormai era troppo tardi,  da il quadro disperato e quotidiano della situazione a Gaza.

101 i morti totali solo ieri,  centinaia i feriti. Non e’ stata proprio una "operazione chirurgica e mirata"; addirittura l’americano Kerry ha dovuto commentare l’esagerato attacco. Ma l’operazione va avanti, anche ieri sera, dopo l’ftar (alle 20 locali, ) quando era da poco finita la giornata di digiuno per il Ramadan, una intera palazzina di 4 piani e’ stata fatta saltare nella zona di Khan Younis: Bani Sweilah; il proprietario,  un poliziotto di Hamas, non particolarmente ricercato; dentro le case le famiglie, 27 morti, 17 dei quali bambini. Ancora scavano tra le macerie. Altre operazioni su case (molte delle quali evacuate) in tutte le aree della striscia di Gaza (Bureij, Magazi, Deir el Balah (area del centro della striscia) Rafah (sud);  e anche combattimenti e  scontri tra esercito e combattenti delle brigate.
Uccisi  10 militanti del Qassam che si stavano infiltrando in Israele.

La popolazione delle zone limitrofe a Gaza (sderot, kissufim) dove vivono gli israeliani,  e’ stata avvisata a rimanere nelle proprie case, mentre continuano a suonare le sirene dei missili che vengono lanciati sulle citta' di  israele (dalle 22 di ieri sera a questa mattina alle 6 ne sono stati lanciati 31) ; 57 invece i raid aerei israeliani, 225 i missili lanciati dai carri armati e 130 dalle navi  sul territorio palestinese di Gaza.
Intanto Israele smentisce la cattura  del soldato Shaul Aron come e’ invece stata riportata  e confermata ieri  sera dalla Brigata Al Qassam.
Molte le manifestazioni di protesta nelle aree israeliane  contro l’operazione militare a Gaza; scontri ad Haifa e Tel Aviv
Convocato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Intanto in questo momento continuano pesanti bombardamenti su tutta la striscia.  - 510 i  morti, 3150  i feriti palestinesi 85.000 le persone sfollate nelle strutture UNRWA".

GAZA - 13° giorno dell’incursione israeliana nella Striscia di Gaza:

Nessuna tregua umanitaria di 2 ore, concordata; e’ stato solo un pericoloso abbocco per giornalisti e ambulanze che dopo "12 ore" sono riusciti a raggiungere il quartiere di Shajayya, dove queste notte si e’ consumato il massacro di civili, bombardati e strabombardati, schiacciati dentro le loro case, morti dissanguati, non raccolti….ora sotto il caldo, sono già’ in putrefazione. Decine di ambulanze e giornalisti sono arrivati…..con troppo ritardo a prestare i soccorsi ormai inutili, la gente e’ arrabbiata e raccoglie i resti dei trucidati.
Sono tanto arrabbiati che se la prendono con tutti, sparano in aria, urlano per la disperazione…..dove erano i media mondiali questa notte per documentare e fermare questo massacro…… Nessuno di noi e’ realmente responsabile, ma la rabbia per la perdita di figli, padri, madri e’ troppo grande.

Il mondo sta a guardare davanti ai media internazionali,discutendo delle meglio strategie tattiche militari degli uni e degli altri che in questo momento si confrontano con le armi, e lasciano i civili morire senza essere raccolti…….
Non e’ giusto, non potra’ mai risolversi niente così, l’impotenza e’ enorme anche da questa parte.
Intanto riprendono immediatamente i bombardamenti, tutti scappano di nuovo. Le famiglie numerose con tanti bambini al seguito; poche cose prese prima di fuggire da casa….un altra notte di terrore li attende ; una notte per strada, con le bombe che picchiano sulle loro case ormai perdute.

85.000 sfollati senza acqua cibo e beni di necessita’ primaria;
420 morti (provvisorio)
2700 feriti
oltre 600 le case distrutte

Questi sono tutti numeri destinati solo a crescere, purtroppo…..per fermarsi ci vorrebbe testa e volontà’….non e’ questo il caso .

20 luglio 2014

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