FARC-EP: DICHIARAZIONE POLITICA della NONA CONFERENZA “PER LA NUOVA COLOMBIA, LA PATRIA GRANDE E IL SOCIALISMO!”
Montagne della Colombia, gennaio 2007
Salutiamo
il popolo colombiano e lo informiamo dell’avvenuta realizzazione, con
successo, della nostra Nona Conferenza Nazionale, preparata e tenutasi
nonostante gli obbrobriosi incrementi ed azioni delle truppe
statunitensi nel territorio nazionale, nonché le operazioni del
cosiddetto Plan Colombia, che com’è noto sono dirette principalmente
contro la popolazione civile.
Abbiamo concluso che oggi, come nel corso di tutto il secolo passato, la Casa Bianca
decide le politiche essenziali del nostro paese, impone la propria
concezione di Stato ed elabora, disegna e dirige i piani e strategie
della forza pubblica, così come le regole fondamentali in materia di
finanza, industria e commercio in Colombia, cosa di fronte a cui i
diversi governi sono rimasti prostrati ed i presidenti si sono
comportati come cipai.
Oggi,
come nel corso del XX secolo, il paese si trova in una profonda crisi i
cui effetti colpiscono non i ricchi, bensì il popolo, attraverso una
quotidianità fatta di violenza economica, sociale, militare e morale
come conseguenza di un ordinamento politico corrotto, giustificato a
stento da un sistema elettorale fraudolento e da una grande stampa
volgare.
Oggi,
come sempre, gli indigeni, i contadini, i coloni e le diverse comunità
afro-discendenti soffrono l’aggressione criminale di terratenenti e
latifondisti, che vogliono le loro terre a qualunque costo.
Oggi,
come succede da mezzo secolo, i padroni del potere, delle tenute e del
denaro organizzano bande criminali, parallele alle forze militari e di
polizia e gemelle delle stesse, che sono incaricate di aggredire il
popolo e seminare il terrore tra la popolazione; il fine è quello di
perpetuarsi eternamente come governanti, agevolati dalle inesauribili
finanze del narcotraffico, costituendo in questo modo uno Stato
paramilitare e mafioso dalle caratteristiche fasciste. Per
tutte queste ragioni, oggi come mezzo secolo fa l’illegittimità del
regime ed il terrorismo di Stato rendono attuale la sollevazione
popolare e convalidano, di fronte al mondo, il sacrosanto diritto del
popolo colombiano di ribellarsi.
Il processo attualmente in corso, conosciuto come “para-politica”,
sta dimostrando i profondi e solidi nessi tra il potere politico, il
militarismo, la corruzione amministrativa ed il narcotraffico, così
come anni addietro erano state evidenti le profonde radici nella
politica regionale dei capi Pablo Escobar Gaviria, don Berna ed i
fratelli Castaño Gil, durante il periodo in cui Alvaro Uribe era
sindaco di Medellín, governatore di Antioquia e poi direttore
dell’Aeronautica Civile e quando portavano mercenari israeliani e
formavano le “Convivir”; altrettanto visibile fu questa vergognosa articolazione nel corso del cosiddetto “processo 8000”. La Colombia, di fatto, è sempre stata governata in questo pessimo modo.
Il
Plan Colombia ed il Plan Patriota, che sono falliti, sono serviti
esclusivamente a facilitare le maggiori ingerenza e presenza del
governo gringo nel nostro paese, incrementare la repressione ed
il terrore ai danni degli oppositori civili al regime, alimentare
ulteriormente i corrotti nell’amministrazione come fiaccola che illumina il futuro antimperialista dell’America Latina., sottomettere i mezzi di comunicazione e militarizzare la vita nazionale.
La Nona Conferenza Guerrigliera ribadisce, ancora una volta, il giuramento fariano di lotta per una Colombia democratica, sovrana e con giustizia sociale. La
nostra volontà di contribuire a raggiungere questo obiettivo si è
plasmata al calore dello scontro attuale. Il bilancio sul compimento
dei piani stabiliti nell’Ottava Conferenza è positivo e la nostra forza
politica e militare è cresciuta, cosa che è inoccultabile ai colombiani
che non si accontentano dell’informazione ufficiale sui guerriglieri
morti, fatti prigionieri o disertori. La nostra forza è attiva e
pressante in tutto il territorio nazionale, il paese e la comunità
internazionale lo sanno.
Continueremo a sviluppare la costruzione clandestina del Movimento Bolivariano per la Nuova Colombia,
quale strumento vitale che porta la nostra proposta politica alle masse
per organizzare aneliti e sogni, attraverso azioni e compiti quotidiani
in tutti i settori che vogliono realizzarli.
Persisteremo
nell’organizzazione e nel rafforzamento del Partito Comunista
Clandestino, quale strumento indispensabile nella lotta per il potere e
la costruzione della nuova Patria. Continueremo
a profondere, infaticabili, il nostro sforzo per la più ampia unità
contro il terrorismo di Stato, l’indignante ingerenza gringa, l’abominevole neoliberismo, la piaga del latifondismo ed il cancro della corruzione, e per convergere con tutti
quelli che lottano per gli stessi obiettivi in diversi scenari e con diverse modalità.
Manterremo il nostro impegno con l’unità popolare e democratica per la nuova Patria,
e nessuna soluzione veramente democratica, patriottica e dal profondo
contenuto popolare, alla crisi nazionale, potrà avere luogo nel nostro
paese senza la piena partecipazione delle FARC.
Manteniamo
vigente la nostra indicazione di rafforzare tutte le modalità di
democrazia diretta che permettano alle comunità in ogni località,
quartiere, frazione, villaggio, municipio, ecc. d’imporre la sua
volontà al di sopra di quelli cercano solo il proprio beneficio
personale servendosi delle istituzioni.
Salutiamo
i guerriglieri, i miliziani bolivariani, gli invalidi di guerra, i
familiari dei guerriglieri caduti, i prigionieri di guerra, Sonia e
Simón, i membri dei nuclei bolivariani e delle cellule clandestine, i
nostri amici, tutti gli appartenenti alle diverse organizzazioni
popolari ed unioni di lotta, nonché i convinti della necessità dello
scambio di prigionieri e della soluzione politica. Li invitiamo a
raddoppiare gli sforzi per superare questa tenebrosa notte di odi,
guerre, menzogne, rappresaglie e terrore di Stato incarnata da Alvaro
Uribe; questi, con un gesto di trasparenza e realismo, dovrebbe
dimettersi fino a chiarire i suoi nessi personali con il
paramilitarismo e quantificare le dimensioni della votazione manipolata
da capi, sindaci, governatori e parlamentari paramilitari, che gli ha
permesso di diventare Presidente.
Salutiamo
i popoli dell’America Latina e dei Carabi, che inondano il continente
di rinnovati venti di democrazia, e quei presidenti che, a differenza
di quello colombiano, oggi rappresentano con il loro comportamento
indipendente la dignità dei nostri popoli di fronte alla grossolana
pretesa statunitense d’interferire nella nostra vita sovrana.
Salutiamo il Movimento Continentale Bolivariano, simbolo d’unità e lotta che rivendica gli ideali del Libertador
Continueremo
a lottare per costruire in Colombia uno Stato giusto, che avanzi verso
l’uguaglianza sociale e non accentui gli abissi tra poveri e ricchi,
come invece fa quello attuale; e per arrivare ad un sistema sociale
adeguato alle realtà del secolo XXI, con la rivendicazione dei nostri
valori, tradizioni e ricchezze migliori, che mantenga viva la dignità
del nostro popolo per l’autodeterminazione e contro l’ingerenza
imperiale, per la giustizia, la solidarietà latinoamericana e la
vigenza dell’ideale bolivariano di dare ai nostri popoli la maggior
quantità di felicità possibile.
Nuova Colombia, Patria Grande e Socialismo sono la nostra bandiera!
Nona Conferenza delle FARC-EP