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Le inchieste » Raddoppio dell'inceneritore a Modena  

Raddoppio dell'inceneritore a Modena

" Politici, adesso fermatevi e ripensiamo il tutto"

di Marco Cattini e Mauro Marverti

E tre! Questa del TAR è la terza «picconata» alla scelta dei nostri politici di raddoppiare l’inceneritore. Ricordiamole brevemente tutte e tre:

1- L’inserimento, in corso d’opera, dei migliori filtri catalizzati, altrove usati da anni per abbattere uno dei maggiori inquinanti, sollecitato dal Comitato Modena Salute e Ambiente, mette seriamente in dubbio la qualità tecnica complessiva del progetto di raddoppio.

2- Quanto alla salute, ricordiamo le chiare prese di posizione contrarie al raddoppio e all’incenerimento dei rifiuti in generale dell’Ordine Provinciale dei Medici modenesi, prima (sfociato pure in un esposto alla magistratura), e dell’ Ordine Regionale dei Medici emiliano romagnoli poi.

3- La recente sentenza del TAR di Bologna boccia l’autorizzazione concessa dalla Provincia di Modena a Hera per l’esercizio dell’inceneritore. Ci sembra riduttivo dire, come leggiamo sulla stampa locale, che si tratti di un mero adempimento burocratico da aggiornare: si tratta di una bocciatura secca. I giudici hanno considerato rilevanti le molte questioni sollevate dai ricorrenti

(Il testo della sentenza su http://www.modenasaluteambiente.it ).

In pratica, tre pilastri fondamentali (il meglio della tecnologia, la non pericolosità per la salute dei cittadini, la regolarità della pratica di concessione) finora proclamati dai tecnici, come dai “politici” convinti sostenitori del raddoppio, sono stati demoliti. A questo punto, del progetto che cosa si salva?

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Crollati i pilastri, i pubblici amministratori non dispongono d’altro che del “potere” di decisione della maggioranza loro conferito dagli elettori. E’ immaginabile che non tengano conto di quanto è accaduto dall’ottobre 2004, quando fu approvata la Valutazione d’impatto ambientale (VIA) e autorizzato il raddoppio? Che sottovalutino l’isolamento nel quale si sono venuti a trovare, non avendo preventivamente coinvolto la popolazione e gli scienziati nella fase di studio dei problemi ambientali e sanitari collegati al raddoppio?
Alla prova del risultato di un “normale” esame da parte delle componenti istituzionali di controllo (TAR) e dell’opinione pubblica modenese il progetto di raddoppio non ha retto, continuando a perdere pezzi strada facendo.

Invitiamo i nostri rappresentanti politici a prenderne atto e a riflettere.

Altrimenti rischiano di somigliare a quei soldati giapponesi, sperduti in alcuni isolotti del Pacifico che, non sapendo della resa del loro paese, continuavano a difenderlo quando ormai la guerra era finita e persa.

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Noi siamo ovviamene soddisfatti dell’esito della sentenza del TAR e ci allarma l’ atteggiamento liquidatorio della Provincia che ne minimizza la portata e annuncia un pronto ricorso al Consiglio di Stato. Così facendo, l’Amministrazione rifiuta l’occasione di ripensare e dialogare con l’opinione pubblica modenese il senso della scelta del raddoppio.

Tra l’altro, le tematiche relative allo smaltimento dei rifiuti bruciandoli in una delle quattro aree più inquinate del pianeta (assieme a Pekino, Mosca e Belgio-Olanda) sono affrontabili qui e ora autonomamente, a livello dell’Amministrazione provinciale e comunale, senza i condizionamenti esterni tipici delle grandi infrastrutture come TAV o autostrade. Questo rende ancora più’ «pesanti» le responsabilità di chi, a Modena, insiste nel voler raddoppiare l’inceneritore.
A questo punto, crediamo sia giunto il momento di valutare serenamente le numerose e possibili alternative – non altrettanto inquinanti e meno costose per i cittadini – all’incenerimento dei rifiuti. Efficaci sistemi alternativi non mancano e sono messi in pratica in molti paesi del mondo e in qualche provincia italiana, come abbiamo documentato in innumerevoli conferenze, dibattiti, articoli e interviste.

Si tratta di uscire da logiche di parte e di partito e di studiare e decidere la questione dello smaltimento dei rifiuti usando coscienza e coerenza, coinvolgendo la comunità in un convinto sforzo collettivo per migliorare la qualità della vita, evitando di aggiungere inquinanti agli inquinanti già presenti nell’aria che respiriamo in quantità e miscele mortali, come attestano decine di ricerche scientifiche pubblicate nel mondo da molti anni a questa parte.

Col rinunciare al raddoppio, le Amministrazioni provinciale e comunale farebbero la loro parte nella necessaria battaglia su temi urgenti quali: sostenibilità ambientale, salute pubblica, qualità della vita, modello di sviluppo e lotta all’inquinamento globale. Esse darebbero prova di coerenza e partecipazione rispetto agli analoghi sforzi quotidianamente richiesti ai cittadini e agli imprenditori con limitazioni al traffico automobilistico e con costosi filtri alle emissioni nell’atmosfera che tutti respiriamo.

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A questo proposito, ricordiamo una nostra proposta di delibera presentata in Consiglio Comunale, da discutersi nelle prossime settimane, con la quale si estenderebbe la raccolta differenziata porta a porta a tariffa puntuale su tutto il territorio comunale. Se venisse approvata e adottata, come già accaduto in altre parti d’Italia, all’inceneritore presto mancherebbe la «materia prima» da bruciare. Questo sarà un ottimo banco di prova per saggiare pubblicamente la volontà politica dei nostri amministratori a condurre politiche ambientali coerenti con gli analoghi sforzi chiesti ai cittadini .

*Comitato Modena Salute e Ambiente

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