FARC-EP: LETTERA ALLA SENATRICE PIEDAD CÓRDOBA
Bogotá
Stimata Senatrice,
Del suo
intervento negli Stati Uniti in favore dello scambio umanitario e del suo
incontro con i guerriglieri delle FARC Simón e Sonia, prigionieri in quel paese,
sono emerse in particolar modo la generosità e la nobiltà di spirito degli
insorgenti bolivariani, che hanno espresso -secondo quanto Lei ha riportato- di
essere disposti a farsi da parte qualora la loro situazione specifica
costituisse un ostacolo insormontabile per lo scambio di prigionieri.
Come
impressiona questo comportamento di animi sublimi, e come contrastano
l’altruismo e quel profondo sentimento di umanità con la meschinità del
presidente Uribe, il quale, allucinato nella sua inamovibile intransigenza,
crede che un istante di umanità possa significare una sconfitta per la follia
della sua guerra, o un serio rovescio della sua anti-popolare politica della
sicurezza per gli investitori.
Stiamo solo chiedendo di allontanare le
truppe ufficiali da Pradera e Florida per 45 giorni, quale garanzia affinché i
portavoce insorgenti possano convenire con il governo, senza soprassalti, i
termini dell’accordo umanitario e della sua concretizzazione; ciò è
comprensibile se si considera che le FARC sono un movimento sollevatosi in armi
che non ha firmato la pace con lo Stato.
Il “pacificatore” Pablo Morillo
non ebbe difficoltà a pattare a Santa Ana una tregua ed un trattato regolatore
della guerra con il Libertador Simón Bolívar. Simón e Sonia possono stare
certi che le FARC non li lasceranno soli, incatenati in una prigione di un paese
straniero. I processi in corso nei tribunali degli Stati Uniti, a loro carico,
sono diventati un fragoroso fallimento perché contro di loro non ci sono prove,
ma menzogne. La loro estradizione è stata un gesto di perfidia di Uribe.
Loro due, Senatrice Córdoba, devono necessariamente far parte del gruppo di
guerriglieri liberati in un eventuale accordo di scambio, così come dovranno
essere liberati dalle FARC anche i tre statunitensi catturati nel sud della
Colombia mentre realizzavano lavori d’intelligence di guerra.
Infine,
relativamente alle prove di sopravvivenza dei tre cittadini statunitensi
sollecitate dallo stesso Simón Trinidad, posso anticiparle, stimata Senatrice,
che il nostro Comandante in Capo Manuel Marulanda Vélez ha impartito l’ordine di
fare arrivare al Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Húgo
Chávez, non solo quelle dei tre nordamericani, ma anche quelle di Ingrid
Betancourt e di altri prigionieri, sempre che ciò non implichi un pericolo per
la loro vita.
Un cordiale saluto da compatriota.
Iván Márquez membro
del Segretariato delle FARC-EP