"L'esperienza
del Piano per la Salute sviluppato a Modena dal 2002 al 2007 - ha
spiegato nella sua presentazione l'assessore alle Politiche per la
Salute del Comune di Modena Simona Arletti - ha permesso con modalità
sempre più affinate di dare sostanza all'impegno del Comune
quale garante di uno dei diritti fondamentali garantito dalla
Costituzione: quello della salute". L'azione messa in atto
dall'Amministrazione, ha spiegato l'assessore, è stata quella
di mettere insieme "in primis le due Aziende Sanitarie, poi
altri soggetti del mondo dell'associazionismo e volontariato a
condividere obiettivi di lavoro in cui ciascuno ha messo in campo le
proprie risorse, senza finanziamenti esterni. Sarebbe molto più
semplice delegare le responsabilità anche sulla prevenzione
alle aziende sanitarie, che pure l'hanno come compito e mission, ma
sappiamo che non basta. Occorre una responsabilizzazione della
collettività per tentate di rispondere a bisogni sempre più
complessi".
Insieme
alla delibera è stato discusso un ordine del giorno presentato
dai partiti di maggioranza, per voce del consigliere di Sinistra
Democratica Giorgio Prampolini. L'odg, che anche in questo caso è
passato con il voto favorevole della maggioranza e contrario della
minoranza, invita la giunta ad affrontare alcune priorità:
rafforzare il ruolo degli enti locali nelle azioni di rilevazione dei
bisogni, di indirizzo e verifica della rispondenza dei servizi
sanitari ai bisogni della popolazione, mantenere nell'impostazione
del nuovo strumento di programmazione distrettuale l'attenzione ai
principali fattori modificabili che influenzano lo stato di salute e
di benessere individuale e collettivo, al monitoraggio dei fenomeni
emergenti, ed altro, realizzare la programmazione integrata di
servizi e politiche sociali e sanitarie e il coordinamento con le
politiche dell'istruzione, dell'ambiente, dell'urbanistica, ed
adeguare il sistema di cure al fenomeno dell'immigrazione potenziando
gli strumenti di mediazione linguistico-culturale e rafforzando la
formazione delle diverse figure professionali per rispondere in modo
adeguato alle nuove esigenze socio-sanitarie.
"Da
due anni mi sto battendo affinché all'interno della Sanità
venga riconosciuta la capacità professionale e non la gestione
del potere politico" ha affermato Mauro Manfredini nel suo
intervento. "Se si vuole avere una sanità di eccellenza
credo sia necessario riesaminare il funzionamento del ruolo del
Collegio dei primari. Ci vuole il coraggio d'interrompere il potere
dei cosiddetti baroni che continuano a favorire gli amici o i figli
degli amici, e che non tengono conto delle professionalità
all'interno delle strutture".
Il
consigliere di Modena a Colori Paolo Ballestrazzi parla di
"metodologia molto vecchia". "Non abbiamo sentito una
parola sull'individuazione di chi ha la responsabilità di
verificare se questi interventi in cui vanno le risorse siano
veramente efficienti. Assistiamo alla burocrazia farraginosa del
sistema sanitario, con ritardi nelle liste d'attesa: la sanità
corre il rischio di morire tra impedimenti burocratici e questo
documento non lo considera minimamente".
La
speranza di vita, secondo William Garagnani del Pd, è sempre
più alta grazie a una serie di azioni. Per quanto riguarda la
prevenzione dalle malattie, Garagnani sottolinea la volontà,
con questo Piano, di "rendere i modenesi più consapevoli
di quanto l'alimentazione possa influire sulla salute". Proprio
nel momento "dell'annuncio di questi tagli alla Sanità
diventa fondamentale far conoscere ai cittadini il piano della
Salute, perché solo con l'appoggio della cittadinanza si potrà
contrastare questa scelta".
Per
Sergio Rusticali del Ps "nella nostra realtà ospedaliera
un dato di eccellenza è quello sui trapianti di fegato".
Il consigliere non nega che esistano delle criticità: "Non
le nascondiamo, ma va posta un'altra questione. Sono convinto che in
tutta Italia vorrebbero avere un livello di sanità come quello
dell'Emilia Romagna, che non è perfetto, ma si posiziona
sicuramente sopra la media". Rusticali ha poi espresso
preoccupazione sulle "voci che nella prossima Finanziaria
parlano di tagli del 20% e della reintroduzione dei ticket".
Secondo
Michele Barcaiuolo di An - Pdl "andrebbero rivisti i meccanismi
relativi ad alcune visite specifiche, ad esempio per fare una
risonanza magnetica la gente va fuori regione. Ho sentito dire delle
inesattezze: i ticket erano previsti dal governo Prodi, cerchiamo di
evitare la solita strumentalizzazione". Ciò che il
consigliere critica del Piano per la Salute è in particolare
che "non c'è una riga sulla lotta alla droga: è
una lacuna che non può essere scusabile in alcun modo, era un
tema necessario".
"La
questione della droga è strumentale - ha affermato Giorgio
Prampolini di Sd - è una delle azioni del Piano sociale di
zona". Per il consigliere "la necessità e
possibilità di integrare sociale e sanitario è uno
degli impegni più grossi di questi anni, presente nel
programma politico del centrosinistra. Lavoriamo su un piano di
integrazione, che avrebbe bisogno di risorse quando, invece, sono
calanti. Ci sono i rischi reali di tornare indietro".
Sergio
Celloni, dei Popolari Liberali, sottolinea come "negli anni ‘80
abbiamo assistito a una estrema burocratizzazione. Per ridare forza
al sistema bisogna consolidare il binomio tra l'efficienza e
l'efficacia". Per il consigliere, poi, "i bilanci delle
Ausl dovrebbero essere più trasparenti". Ciò che
Felloni critica, in particolare, è la "sostituzione del
Consiglio d'Amministrazione con un Direttore generale, carica che si
ottiene in base alla vicinanza a partiti politici. E' molto
importante che la sanità non abbia interferenze con la
politica".
Andrea
Leoni, consigliere di Fi - Pdl, parla di "vacuità e
genericità del Piano per la Salute. E' un'accozzaglia di buoni
propositi rispetto a quello che ritengo ci sarebbe bisogno di fare.
In questi giorni i fatti di cronaca ci dicono che i cittadini
subiscono inefficienze: mancato coordinamento di Baggiovara con il
Policlinico, mancanza di assistenza ospedalistica, ed altro. L'Usl
spende un sacco di soldi per farsi propaganda con i giornalini, ma i
problemi sono ancora quelli di ieri: i referti vengono ancora
consegnati incompleti e cresce l'attesa per effettuare gli esami".
Secondo
Antonio Maienza il Piano per la Salute, nella parte relativa alla
sicurezza stradale, "contribuisce a creare le soluzioni per una
mobilità sostenibile. Bisogna avviare strategie per
individuare le cause del fenomeno dell'incidentalità stradale
e migliorare comportamenti e cultura della educazione stradale, stato
delle strutture, piste ciclabili e rispetto dei pedoni. Va fatta una
programmazione degli interventi sulla sicurezza stradale, con
l'obiettivo di coinvolgere diversi soggetti e bisogna promuovere
stili di vita corretti tra i giovani. Studiamo insieme le azioni".
"L'esperienza
di Modena sui Piani della Salute è la più ampia"
ha affermato Giovanni Bissoni, assessore regionale alle Politiche per
la Salute. "Gli Amministratori locali coordinano un tavolo con
soggetti diversi che non possono essere coordinati dall'Azienda
sanitaria. E' un'esperienza non molto praticata, perché è
difficile mettere insieme le politiche e lavorare assieme, ma il
valore che ne deriva è proprio dato dall'unione di diversi
punti di vista". Per Bissoni si deve "mettere in campo un
nuovo sistema di governance: far lavorare insieme i sindaci e le loro
realtà territoriali, favorire le unioni dei comuni e
coordinare le politiche. I nostri operatori non sono abituati a
lavorare insieme: dobbiamo aggiungere ai medici anche l'assistente
sociale". Sulla mobilità degli utenti verso altre regioni
denunciata da alcuni consiglieri, l'assessore regionale ha segnalato
che "non si tratta di un problema dell'Emilia Romagna, ma di
tutte le Regioni, che non riescono a mettere insieme il diritto di
cura del cittadino con il dovere di pianificazione delle aziende
sulla base delle risorse. È una mobilità presente
ovunque: per una certa prestazione conviene andare in un'altra
Regione dove ti danno appuntamento per il giorno successivo, e
viceversa. L'Emilia Romagna, a livello nazionale, ha il più
alto tasso di mobilità attiva rispetto a tutte le altre
Regioni". Bissoni ha, infine, commentato la proposta di taglio
della Finanziaria: "non c'è dubbio che si debba chiedere
maggiore efficienza al sistema, ma una cifra del genere non ci mette
in grado di risparmiare senza una riduzione di servizi, o senza
l'introduzione di nuove entrate attraverso i ticket".
"Un
sincero grazie va a tutti coloro che si sono impegnati in tale
notevole sforzo" ha affermato Achille Caropreso del Pd.
"L'ambito scolastico è il luogo deputato per le azioni
contro il disagio psichico giovanile, perché emergono già
a quell'età elementi di disagio inequivocabili. La prevenzione
deve operare in modo tale che ci si accorga delle eventuali patologie
e del disagio in tempo utile. È una rete che ha un elevato
costo ma degli evidenti benefici di cui devono beneficiare tutti i
fanciulli e gli adolescenti, naturalmente anche extracomunitari".
Per
Alvaro Colombo "quello della salute è un tema di grande
delicatezza, inteso come benessere psicofisico e sociale e non solo
come assenza di malattia. Va inteso all'interno di una società
sempre più diversa e complessa: non si può più
affidare alle famiglie la gestione delle persone non autosufficienti,
e le immigrazioni impongono di integrare interventi formativi, nella
scuola, nei servizi sociali. Cresce la domanda di servizi sociali e
di politiche integrate tra loro e che integrano la popolazione".
"È
un sistema che sicuramente non ha tutti i vantaggi di cui si parla"
ha affermato Adolfo Morandi di Fi - Pdl. "Ci sono problemi
legati alla correttezza dei referti e a volte anche al loro
smarrimento. Anche il sistema a rete tra i tre ospedali, Policlinico,
Baggiovara e Sassuolo, non ci pare funzioni così bene. Si è
inoltre parlato di alcuni cittadini come ‘furbetti' perché
si recano al Pronto soccorso, ma credo sia sbagliato dare a loro la
responsabilità: se per avere un esame o una visita cardiologia
servono mesi e mesi, è evidente che di fronte a una necessità
immediata serva il Pronto Soccorso".
"Ci
sono stati in questi anni centinaia di partner non solo istituzionali
- ha commentato Alberto Caldana del Pd - ma anche associazioni, che
hanno preso parte a una progettazione di iniziative sul tema della
salute in città. Credo sia un risultato straordinario e mi
dispiace sentir parlare di accozzaglia". Per Caldana "con
il prossimo Piano credo si avrà un elemento forte: la
possibilità di dialogare con i Piani di zona e gli altri
momenti di politica pubblica su temi collegati. Fare confluire nello
stesso strumento Piani per la salute e Piani di zona consentirà
di fare un ulteriore passo in avanti".
Per
Rosa Maria Fino "tra il 2004 e il 2007 il lavoro fatto ha dato
grandi benefici agli stili di vita dei modenesi e delle modenesi".
La consigliera ha, però, sottolineato come l'aumento del
lavoro delle donne rispetto al passato (tra pubblico e privato) e il
conseguente aumento di stress ha dato vita a "nuove criticità
legate al prolungamento della vita delle donne: la propensione al
fumo, le malattie cardiocircolatorie e la depressione. È
necessario che l'attuale governo mantenga gli impegni che il
precedente prese con le Regioni, senza operare tagli che sarebbero
dannosi soprattutto per l'utenza più debole.
Nella
sua replica l'assessore Arletti ha sottolineato come "da alcuni
interventi mi è sembrato non sia stata colta l'innovazione
introdotta con questo strumento. L'ottica del Piano per la Salute è
stata presa dall'Organizzazione internazionale della Sanità.
Per garantire salute è importante l'occasione data
all'Amministrazione di avere un ruolo da protagonista sulle Politiche
per la Salute, in qualità di coordinatore, che con fatica ha
tessuto relazioni con i professionisti, non delegando tale compito a
Regione o Ausl".
Il
sindaco Giorgio Pighi, nel suo intervento, ha sottolineato come si
debba "operare una selezione: è vero che nel Piano per la
Salute al tema dei giovani e degli adolescenti non c'è
riferimento alle tossicodipendenze, ma questo aspetto viene
sviluppato nei Piani di Zona, sarebbe stato un doppione. E' una
priorità di cui siamo consapevoli". Il primo cittadino ha
poi sottolineato che "la nostra sanità ha standard
oggettivi molto elevati ed è considerato un punto di orgoglio
dei nostri territori. I Piani per la salute rappresentano una
risposta: noi vogliamo che quelle che le politiche di prevenzione
avvengano nel territorio e con il coinvolgimento degli attori
cittadini". Pighi ha poi concluso sottolineando che "era
nostra esigenza arrivare al superamento del Sant'Agostino-Estense
muovendoci verso un'evoluzione tecnologica e un'eccellenza della
specializzazione".
Per
le dichiarazioni di voto sono intervenuti i consiglieri della Lega
Nord Mauro Manfredini e di Modena a Colori Paolo Ballestrazzi.