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Medio Oriente » Freedom Flotilla  

 

ATTACCO ISRAELIANO ALLA FREEDOM FLOTILLA
 

 
 

Una flotta composta da 9 navi con 10mila tonnellate di aiuti umanitari per la popolazione di Gaza ridotta, ormai,  allo stremo dall’assedio che Israele impone dal 2006, e con  circa 700 pacifisti, è stata attaccata questa notte dalle forze armate israeliane. Per il momento, sembra,  siano state accertate 19 vittime ed una trentina di feriti.

Riportiamo alcuni significativi articoli su questo episodio:

 

ISRAELE STATO TERRORISTICO di Cinzia Nachira

 


 

 


 

 

ISRAELE SPARA SU FLOTILLA,UCCISI ALMENO 16 CIVILI

Gaza 31 maggio 2010 (foto dal sito www.haaretz.com la nave turca ”Mavi Marmara”) Nena News


Almeno 16 attivisti internazionali sono stati uccisi e oltre 30 sono rimasti feriti la scorsa notte quando le Forze Armate israeliane hanno aperto il fuoco contro il convoglio navale ”Freedom Flotilla” in navigazione verso Gaza, dove avrebbe dovuto scaricare 10mila tonnellate di aiuti umanitari e far scendere a terra circa 700 pacifisti. Lo riferisce la televisione privata israeliana “Canale 10″. Al momento nessun attivista italiano partecipante alla missione pacifista sembra essere rimasto coinvolto ma la notizia attende una conferma definitiva.
  Secondo quanto riferito dagli organizzatori della “Freedom Flotilla”, nel cuore della notte, commandos israeliani calandosi dagli elicotteri hanno abbordato, sparando, la nave passeggeri turca “Mavi Marmara”. Un filmato visibile in streaming mostra i soldati israeliani sull’imbarcazione e alcuni passeggeri uccisi o feriti.
   L’attacco è avvenuto in acque internazionali, a 75 miglia al largo della costa israeliana. Da parte sua Israele dice di aver preso il controllo delle imbarcazioni pacifiste che non avevano risposto alla sua intimazione di invertire la rotta. I suoi militari, aggiunge, si sarebbero “difesi” dai colpi d’arma da fuoco sparati da alcuni passeggeri della nave turca. Una versione seccamente smentita dagli organizzatori della ”Freedom Flotilla” che al contrario parlano di strage.
    La coalizione formata dal Free Gaza Movement (FG), European Campaign to End the Siege of Gaza (ECESG), Insani Yardim Vakfi (IHH), Perdana Global Peace Organisation, Ship to Gaza Greece, Ship to Gaza Sweden e International Committee to Lift the Siege on Gaza, ha lanciato un appello alla comunità internazionale per chiedere a Israele di fermare l’attacco contro civili che portavano aiuti di vitale importanza ai palestinesi di Gaza e di consentire alle navi di continuare il loro cammino. (redazione Nena news)

 

 

FLOTILLA…ISRAELE SI LAMENTA PURE PER COSTI ARREMBAGGIO


 Tel Aviv, 31 maggio 2010
Oggi si contano i morti dell’arrembaggio israeliano alla Freedom Flotilla diretta a Gaza ma gli amministratori del ministero della difesa a Tel Aviv sono impegnati in altri conteggi.
Costa tre milioni di shekel (circa un milione di dollari) il centro di identificazione e detenzione allestito al porto di Ashdod, destinato ad «accogliere» i circa 700 attivisti internazionali a bordo delle imbarcazioni pacifiste arrestati dai commando israeliani. Come prevede un portavoce del ministero della difesa, che ha parlato al quotidiano economico on line «Globes», molti dei pacifisti stranieri che arriveranno al centro di detenzione Ashdod non collaboreranno ed attueranno forme di protesta per l’uccisione e il ferimento di  tanti loro compagni, “allungando” i tempi della detenzione e, di conseguenza, anche i costi per il loro mantenimento.
Da parte sua «Globes» aggiunge che lo Stato di Israele dovrà pagare il costo dei biglietti aerei necessari per rimandare a casa gli attivisti arrestati e che la Marina militare dovrà spendere fondi per il mantenimento della flottiglia sequestrata con la forza e al termine di uno spargimento di sangue in alto mare. L’Esercito, prosegue il giornale on line, dovrà provvedere a far arrivare a Gaza almeno una parte delle 10mila tonnellate di aiuti umanitari a bordo delle navi pacifiste, allo scopo di migliorare l’immagine internazionale dello Stato ebraico dopo la strage dei pacifisti.
(redazione Nena News)

 

PIRATI E ASSASSINI!


Israele ha assassinato un  numero imprecisato di attivisti internazionali in acque internazionali tra Cipro e Gaza, tra le 19 e le 25 persone. L’attacco pirata portato questa notte alla nave ammiraglia della Flottiglia della Libertà era stato pianificato e annunciato da giorni. Le autorità israeliane, non temendo di cadere nel ridicolo, parlavano di arrembaggio.
Non è la prima volta che Israele assassina attivisti internazionali, né è sorprendente che Israele si faccia beffa delle acque internazionali e del diritto internazionale.
Questa flottiglia disarmata aveva come obiettivo quello di tentare di rompere l’assedio che Israele e l’intera comunità internazionale impone a Gaza fin dal 2006: un milione e mezzo di civili ostaggi, privati dei più elementari beni di prima necessità e diritti.
Mentre scriviamo questo comunicato si apprende che Israele ha sequestrato l’intera flottiglia con gli attivisti che la compongono, per dirigerla verso il porto di Ashdod, dove, preventivamente svuotata, la prigione locale «accoglierà» gli attivisti internazionali che, dopo l’identificazione, dovrebbero essere forzatamente rimpatriati.
Questo atto di palese illegalità internazionale non ha nessuna giustificazione.
Israele lo ha commesso forte dell’impunità internazionale di cui gode e della complicità internazionale su cui può contare.
Quello che ora le autorità internazionali devono fare sono cose elementari:

-    chiedere l’immediata liberazione delle navi e degli attivisti;
-    condannare senza appello Israele per questo atto piratesco senza senso;
-    portare di fronte a un tribunale internazionale i responsabili politici e militari di questo atto barbarico;

-    imporre a Israele di togliere l’assedio a Gaza e non solo per motivi umanitari;


Se ciò non verrà fatto semplicemente i governi occidentali a partire dall’Italia saranno tutti complici della morte lenta e disperata di un milione e mezzo di civili, corresponsabili dell’assassinio di tante persone disarmate il cui unico carico è rappresentato da beni di prima necessità, materiale da costruzione, materiale medico.
Mobilitarci immediatamente in solidarietà con il popolo palestinese di Gaza sotto assedio, con le vittime,  i feriti e gli arrestati della Flottiglia internazionale è nostro dovere.
Ora il governo italiano ha il dovere di proteggere i propri concittadini in mano agli israeliani e chiederne l’immediata scarcerazione.

GRUPPO BDS SALENTO

 

GAZA, ASSALTO IN MARE


Sono almeno venti le vittime dell’assalto dell’esercito israeliano, avvenuto questa mattina all’alba, di una delle navi che portano aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. La barca assaltata, la Mari Marmara, fa parte della Freedom Flotilla, gruppo di imbarcazioni partite da vari paesi per portare sollievo alla popolazione civile di Gaza.
Impossibile contattare gli altri attivisti della Flotilla, i cui telefoni sono stati oscurati nella notte, poche ore prima dell'assalto dei corpi speciali israeliani. Tutti i membri della Flotilla sono da considerare in stato di fermo e le unità militari israeliane li stanno portando nel porto di Haifa, mentre in un primo momento il loro arrivo era previsto nel porto di Ashdod. L'ultimo comunicato stampa della rete che gestisce l'iniziativa recita: ''Lo streaming video mostra i soldati israeliani che sparano a civili, e l'ultimo messaggio diceva "Aiutateci, siamo stati abbordati dagli israeliani".
La coalizione formata dal Free Gaza Movement (FG), European Campaign to End the Siege of Gaza (ECESG), Insani Yardim Vakfi (IHH), Perdana Global Peace Organisation , Ship to Gaza Greece, Ship to Gaza Sweden, e International Committee to Lift the Siege on Gaza lancia un appello alla comunità internazionale per chiedere a Israele di fermare questo brutale attacco contro civili che stavano tentando di portare aiuti di vitale importanza ai palestinesi imprigionati a Gaza e di consentire alle navi di continuare il loro cammino. La diretta dell'iniziativa umanitaria veniva seguita in diretta sul sito della coalizione, WitnessGaza.
Il numero delle vittime non è accertato, l'unico numero è stato fornito da un portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri. Quest'informazione, fornita in una intervista in tv, non ha per ora altra conferma.
Le immagini, trasmesse in tutto il mondo da al-Jazeera, che ha una troupe a bordo di una delle navi, mostrano elementi delle forze d'assalto israeliane che fanno irruzione a bordo. La Radio Militare israeliana ha confermato, poco fa, che le vittime sono almeno 16. Secondo i militari israeliani, gli incursori avrebebro incontrato resistenza nel tentativo di salire a bordo, in quanto alcuni membri dell'equipaggio brandivano non meglio precisate 'armi da taglio'.
L'assalto è avvenuto a 65 chilometri dalla costa della Striscia di Gaza, in acque internazionali. Il cargo batteva bandiera turca e il governo di Ankara ha già rilasciato una nota nella quale chiede immediati chiarimenti al governo israeliano. La polizia turca ha protetto dall'assalto di un gruppo di dimostranti la sede diplomatica israeliana ad Ankara.
Una fonte ufficiale dell'esercito israeliano, sentito dalla televisione al-Arabiya, ha confermato che che le vittime sono 19: nove cittadini turchi e diversi arabi, anche se non è stata fornita la nazionalità di tutte le vittime. Al momento sono stati inoltre ricoverati 16 feriti, tra cui dieci soldati israeliani colpiti con coltelli durante l'assalto alle navi dai volontari. Si attende l'arrivo di tutte le navi nel porto di Ashdod mentre prosegue il recupero dei feriti da parte della marina israeliana.
La Turchia ha convocato l'ambasciatore israeliano ad Ankara dopo l'assalto. Lo ha reso noto un diplomatico turco. "L'ambasciatore Gabby Levy è stato convocato al ministero degli Esteri. Faremo presente la nostra reazione nei termini più perentori". Il vice-premier Bulent Airnc ha convocato una riunione di emergenza ad Ankara a cui partecipano tra l'altro il ministro dell'Interno, il comandante della Marina e il capo delle operazioni dell'esercito
''Proclamiamo per domani uno sciopero generale a Gaza e in Cisgiordania in solidarietà con i volontari della flotta attaccata dai militari israeliani", ha annunciato Ismail Haniyeh, primo ministro di Hamas. Haniyeh ha indetto una conferenza stampa, in diretta televisiva, questa mattina. ''Quella di oggi sarà ricordata come la giornata della libertà per il popolo palestinese - ha affermato - tutte le vittime di questo attacco saranno i martiri del nostro popolo''. Haniyeh ha invocato la collaborazione dell'Autorità nazionale palestinese, guidata da Abu Mazen e che controlla la Cisgiordania, della Lega Araba e dell'Unione Europea.  La Lega Araba ha reagito subito, convocando per domani al Cairo una riunione urgente dopo l'attacco di questa mattina. Lo ha reso noto una fonte della Lega Araba citata da al-Arabiya.
Alta tensione anche in Israele. La polizia israeliana, appena è stata diffusa la notizia dell'assalto alla nave della Flotilla, ha predisposto la chiusura al traffico di alcune vie di comunicazione sensibili, in particolare in zone dov'è alta la presenza di arabi-israeliani. Movimenti di polizia si sono, in particolare, registrati subito nella zona di Wadi Ara, dove la tensione è alta, in quanto si è diffusa la notizia che una delle vittime sarebbe lo sceicco Raed Sallah, originario di questa zona.
La polizia israeliana ha inoltre deciso di isolare la zona della Spianata delle Moschee a Gerusalemme.
31/05/2010 da PeaceReporter  Christian Elia

 

Gaza: la CGIL esprime profondo cordoglio, ora ferma condanna Israele

Riprendere immediatamente il processo di pace, con il coinvolgimento della Comunità Internazionale
La CGIL, di fronte ai gravissimi fatti di questa notte che hanno visto l’assalto militare israeliano al convoglio umanitario nelle acque internazionali di fronte a Gaza, con un numero elevato di morti e feriti tra gli attivisti pacifisti, esprime il suo profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e chiede al Governo Italiano, all’Unione Europea e alla Comunità Internazionale la più ferma condanna del comportamento di Israele.

Non è più possibile rimanere inerti di fronte al continuo aggravarsi del dramma della popolazione di Gaza. La CGIL sostiene con forza la richiesta dell’Alto Rappresentante per la politica estera europea Catherine Ashton “dell’immediata apertura senza condizioni del libero passaggio del flusso di aiuti umanitari, beni commerciali e persone da e per Gaza”.

L’Italia e la UE, coerentemente con tale posizione, devono essere ben più incisivi rispetto all’insostenibilità dell’attuale situazione umanitaria di Gaza e devono chiamare in causa la diretta responsabilità di Israele che continua nel suo rifiuto del rispetto dei deliberati e dei trattati internazionali, come dimostra anche la mancata adesione al trattato di non proliferazione nucleare.
Di fronte alla reiterata politica unilaterale di Israele, occorre assumere provvedimenti concreti, a partire dall’invio di una forza di interposizione per garantire ai Palestinesi normali condizioni di vita. Occorre  riprendere immediatamente il processo di pace, con il coinvolgimento della Comunità Internazionale, al fine di evitare l’ulteriore drammatico aggravamento delle tensioni nell’area medio-orientale che questo episodio violento rischia di rialimentare.

La CGIL, sulla base di tali posizioni, promuoverà iniziative su tutto il territorio nazionale.
31/05/10

 

 

Movimento di liberazione nazionale palestinese
Fateh – sezione Italia


Oggi la marina militare dell’esercito d’occupazione israeliana, ha commesso l’ennesimo atto di brutale criminalità, nelle acque internazionali, attaccando questa volta, i pacifisti solidali con la causa palestinese. Con la loro flotilla erano diretti a Gaza, trasportando  tonnellate di aiuti umanitarie alla sterminata popolazione della striscia di Gaza, costretta a vivere, da quattro anni circa, sotto un criminale assedio.

Il movimento di liberazione nazionale palestinese “fateh” sezione Italia, esprime la sua piena condanna, di questo crimine, compiuto contro gli attivisti della solidarietà e chiede, a tutte le forze politiche, sociali, comitati di solidarietà e organizzazione internazionale, di condannare questa catena di assassini programmati e l’occupazione di un popolo che subisce tuttora una pulizia etnica, iniziata 60 anni orsono.  Chiede, inoltre, alla comunità internazione, di considerare questo governo israeliano illegale e fuori dalla comunità internazionale e di adottare tutte le misure di sanzioni nei suoi confronti.
Esprime la rabbia e il profondo dolore a tutti i partecipanti alla flotilla per questo vile atto, che ha causato la caduta di 19 morti e decine di feriti, e chiede il rilascio immediato di tutti i componenti della flotilla, per poter proseguire la loro missione e raggiungere Gaza.

Rivoluzione fino alla vittoria!

Roma 31maggio2010


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