Sull’Europa
dal mondo del lavoro
Giorgio
Cremaschi: “Positivo il no dell’Irlanda alle 65 ore. Referendum
anche in Italia”
“Il
no degli Irlandesi al referendum sull’Europa è una buona
notizia per tutti i lavoratori europei.”
“Negli
ultimi anni l’Unione europea si è caratterizzata sempre di
più per l’attacco ai diritti e alle condizioni sociali del
mondo del lavoro. La Banca Europea è ossessionata dall’aumento
dei salari, la Corte di giustizia europea continua ad emettere
sentenze che distruggono i diritti contrattuali dei lavoratori, la
Commissione europea interviene a danno di tutte le politiche
industriali che vogliono salvaguardare l’occupazione e il lavoro,
infine, i Ministri europei hanno vergognosamente deciso di operare
per portare fino a 65 ore l’orario di lavoro settimanale:
quest’Europa è oggi avversaria dei diritti dei lavoratori.”
“Per
questo salutiamo con soddisfazione questo no, che mette in crisi una
costruzione europea sbagliata e sempre più estranea ai valori
sociali più avanzati del Continente. E’ giunto il momento
che anche in Italia i cittadini possano dire no a quest’Europa.”
“Per
questo è giusto che anche in Italia la discussione sull’Europa
sia sottratta alle decisioni di vertice e sia affidata invece ai
cittadini con un referendum.”