I LAVAVETRI DELLA SINISTRA DEMOCRATICA
Fausto Gianelli
Giuristi Democratici Modena
Alcune considerazioni, giuridiche e non solo,
sull'ennesima sbandata della "nostra" classe politica per il Law & Order
"padania syile" e sulle politiche securitarie e criminali della "nuova
sinistra".
In primo luogo non si può che dissentire circa la natura
dello strumento adottato (un'ordinanza contingibile ed urgente resa in
materia di sicurezza pubblica ), evidenziando l'assoluta forzatura di un tale
uso rispetto alla casistica giustificativa e la conseguente illegittimità
per ciò solo del provvedimento. E' vero che gli estensori dell'ordinanza,
consapevoli della sua natura temporanea e provvisoria, hanno previsto un
termine massimo di durata (30 ottobre 2007), entro il quale il comune di
Firenze dovrà regolamentare la materia (salvo proroghe già ventilate dall'eroico assessore Cioni), ma ciò non
mi pare basti a salvarla.
Da un lato risulta assolutamente indimostrato il requisito
dell'urgenza, a ciò si aggiunga come siffatte ordinanze siano, per
giurisprudenza pacifica, ammissibili solo come "extrema ratio", ossia
qualora non sussistano strumenti
ordinari per porre rimedio alle situazioni da fronteggiare.
Sotto questo profilo l'ordinanza in questione è del tutto
carente di motivazione, non esplicitando le ragioni dell'impossibilità di
ricorrere all'uso di altri metodi per contrastare il fenomeno e come tale
appare senz'altro impugnabile innanzi al Giudice Amministrativo.
Il provvedimento individua tra le ragioni di urgenza il nocumento all'igiene delle strade per la presenza di
"secchi" e "acqua sporca" presupposto invero singolare in
città divorate dall'inquinamento) e, pur qualificato come "ordinanza del
sindaco" (solo al Sindaco e a nessun altro membro della Giunta o altro
funzionario comunale spettano infatti tali poteri nella sua qualità di
ufficiale di Governo), è in realtà sottoscritto da un assessore, il quale non
riveste né può rivestire la qualità di ufficiale di Governo e non può pertanto
emettere ordinanze contingibiili e urgenti in materia di ordine e sicurezza
pubblica o d'incolumità pubblica.
D'altra parte appare
francamente assurdo che in un paese soffocato da circa 10.000 figure di reato un assessore decida di trasformare
in illecito penale lo svolgimento di un'attività in sé lecita secondo il
nostro ordinamento.
L'attività di lavavetri, a prescindere dagli aspetti
fiscali, non è infatti vietata da alcuna legge né risulta soggetta a nulla osta o
autorizzazione amministrativa di sorta. Il comportamento di colui che si
offre di lavare il vetro di un'auto, di per sé, non è minimamente lesivo né
della sicurezza né dell'ordine pubblico, beni giuridici che l'autorità
emanante afferma di voler tutelare e che giustificherebbero la sanzione di cui
all'art. 650.
Se si vogliono reprimere comportamenti molesti o
pericolosi, sono quei comportamenti in quanto tali a dover essere perseguiti con
gli ordinari strumenti del codice penale, che prevede le fattispecie di
reato di molestie, ingiurie, violenza privata, minacce, estorsione, ecc.
Dobbiamo purtroppo rilevare come l'ordinanza in questione
costituisca solo il più eclatante e ultimo esempio di come la
"nostra" classe politica affronta le politiche penali. Ora, come si sono prontamente affannati a dire
Cofferati, Zanonato (quello che, tanto per intenderci, a giugno ha fatto segare
le panchine e i tavolini nel parco del centro storico di Padova perchè erano diventati un ritrovo per
extracomunitari e senzatetto), la Moratti e i sindaci leghisti tutti (ahi loro
, scavalcati a destra e senza preavviso..) , è aperta la corsa a "ripulire
le città" , aizzando gli umori di quel basso ventre qualunquista che
costituisce buona parte della base elettorale prescelta dal nuovo PD oltre che,
storicamente, dai partiti di destra.
Il Governo e il suo Ministro degli Interni, da par loro,
si sono dimostrati prontissimi a cogliere l'opportunità e a benedire
dall'alto la nuova crociata, sull'onda dei sondaggi favorevoli.
Questuanti fastidiosi e accattoni di ogni genere, prostitute,
graffitari, zingari & co. sono pertanto i nuovi nemici delle campagne di
legalità che i nostri governanti (dismessi i novecenteschi confini che
dividevano destra e sinistra) si sforzano di offrire in pasto al popolo. Il
governo , non riuscendo ad affrontare i
reali e spinosi temi sociali ed economici e non sapendo dire una parola
che sia una di sinistra sulle questioni di fondo, fa quello che di solito e da
tempo i governi peggiori fanno: cerca di distogliere l'attenzione dai risultati
(non) conseguiti e solletica gli istinti peggiori, enfatizzando problemi
secondari per guadagnare quel consenso facile che gli manca.
Qui in Emilia, d'altronde, è più facile cogliere il senso
di questi nuovi venti securitari: il "pericolo lavavetri" il buon
Cofferati , già candidatosi al ruolo di Rudolph Giuliani del nuovo PD, l'aveva
già lanciato parecchio tempo fa, purtroppo per lui con meno clamore mediatico.